mercoledì 1 dicembre 2021

Copertina di lana natalizia



Questa copertina lavorata all'uncinetto, che ho finito ieri sera, ha una storia.
Un bel pò di anni fa con delle amiche del web decidemmo di fare una sorta di copertina dell'amicizia: ognuna di noi faceva una mattonellina sia per sè che per tutte le altre, cucendoci un piccolo simbolo personale, ed io ci applicai una farfalla. Alla fine ciascuna di noi avrebbe avuto un certo numero di mattonelline tutte diverse, da assemblare insieme, ognuna per la propria coperta, per tenerci caldo nei giorni più freddi dell'anno, come un abbraccio confortante. Io avevo spedito le mattonelle fatte da me ma, come capita spesso, il progetto non arrivò a termine, magari per mancanza di tempo da dedicare all'esecuzione delle mattonelle che potrebbe aver afflitto molte delle altre partecipanti, ed io ne ricevetti solo una fino a che tutto si spense in una bolla di sapone. Allora io feci un bel pò di altre mattonelline da aggiungere a quella che avevo fatto per me, per farmi la copertina da sola, ma poi non le assemblai e rimasero lì, in una busta nell'armadio. Dopo anni, finalmente mi sono decisa a metterle insieme, ovviamente aiutandomi con un tutorial specifico trovato sul web. 
Gandhi diceva "qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia": credo valga per tutto quello che vediamo, per i luoghi che visitiamo, per le persone che incontriamo, per ogni cosa che creiamo, non può essere che tutto ciò sia senza motivo, magari non lo percepiamo, ma ha certamente un perchè. Quante volte ci chiediamo, mentre cerchiamo di portare a termine una creazione complicata, "ma a che serve?", non rendendoci conto che c'è bellezza in essa, e la bellezza non è mai inutile. Lo stesso vale per le nostre azioni, per le piccole cose quotidiane. Partendo quindi da questo principio, mi sono detta che se avevo fatto tutte quelle mattonelle dovevo decidermi a cucirle insieme per completare l'opera. 
Ecco quindi terminata la mia copertina, adatta per stare sul divano a vedere un bel film nelle giornate fredde e piovose, fatta con lana "Merino mix", assemblata con uncinetto 3,5 e lana merino di "Lana Gatto". Le mattonelline non erano venute perfette ne esattamente uguali, per cui ieri ho avuto qualche difficoltà a farle combaciare bene, e comunque in modo imperfetto ma il risultato finale è gradevole. Qui sotto si vede:
- L'effetto sul davanti derivato dalla tecnica che ho usato per attaccare le mattonelle insieme.
- La farfallina della mattonellina che avevo tenuto per me 
- Insieme ad essa si vede il bordo
- L'effetto sul retro della tecnica di assemblaggio

Dato che siamo nel mese di Natale (e oggi mi metterò all'opera per montare e decorare l'albero), ho fotografato la copertina insieme alle decorazioni che ho comprato quest'anno. Da appendere all'alberello ci sono Babbo Natale con la slitta e due bellissime palle rosse con disegni verdi e oro, mentre per il tavolo ho preso una piccola ghirlanda luccicante e una candela rossa di quelle grosse a colonna. 






Durante Dicembre stacco sempre dal web fino a Capodanno o spesso fino dopo l'Epifania: ancora tre o quattro giorni e poi metto la tastiera a riposo. Mi piace molto sia condividere qualcosa di ciò che faccio che passare a leggervi, ma a Natale mi prendo una pausa da tutto, anche da alcune cose quotidiane come, ad esempio, la palestra, per godermi appieno lo spirito di questo periodo magico. Ergo, auguro a tutte /i un bellissimo e scintillante mese di Dicembre, con giorni di festa magici e sereni, e un inizio d'anno scoppiettante di bellissime novità. Ci leggiamo nel 2022 se non ci sono ostacoli. 

Intanto... AUGURI di cuore, con una piccola rassegna visiva di ciò che piace a me per Natale. Innanzitutto "Canto di Natale (Christmas Carol)" di Charles Dickens, sia libro che il film del 2009 di Robert Zemeckis, e la raccolta di favole "La Regina delle Nevi e altri racconti" di H.C.Andersen. Entrambi i libri sono della BUR, con illustrazioni bellissime. Poi "Piccole Donne", la versione cinematografica del 1984, con quelle bellissime scene di Natale dolce, semplice, antico e familiare contenute nel film e, per ridere un pò, anche se l'ho visto molte volte, "Fuga dal Natale (Christmas with the Kranks)" del 2004 di Joe Roth. Infine, le cartoline vintage, che ormai non si trovano più, una tazza di bevanda calda con i gingerbread, magari con un sottofondo di canti natalizi, qualche gitarella sui monti in cerca della magia della neve e tra le celebrazioni anche il giorno di Santa Lucia. Divertitevi e che siano giorni sereni. 


lunedì 8 novembre 2021

Tutto l'autunno nel ricamo

da schema "Shabby Autumn Calendar" di Cuore e Batticuore


Finalmente finito il mio ricamino a tema autunno. C'è tutto: streghina, calderone, zucche funghi, uva, foglie secche, marmellate, scuola, mele, ceste di frutti, il letargo ecc... ecc... . Lo schema è di Cuore e Batticuore e si intitola "Shabby Autumn Calendar".
L'ho iniziato ad Agosto ma nel frattempo ho ricamato anche altre cose (gli ultimi due ricami che avevo pubblicato) e questo è un lavoro grande e complesso, circa mezzo metro per 80 cm sulla stoffa che ho scelto, per cui alla fine ci ho messo un bel pò a finirlo. 
L'ho ricamato a quattro fili poichè mi sono servita di un vecchio pezzo grande di tela bianca, Aida 44 (11ct... o perlomeno tale sembra), con ago 22 e fili DMC, ed è bellissimo per l'ampiezza del lavoro e anche perchè, toccandolo, il ricamo sembra tutto un rilievo, ma mi sono servite un sacco di matassine. 
Ho cambiato tante cose rispetto allo schema originale. Era pieno di punto scritto e pois dappertutto, e a me non piace molto ne l'uno ne l'altro, i pois soprattutto. 
Così ho dovuto fare delle vere e proprie modifiche al disegno originale. 
Inoltre ho usato non solo i colori consigliati, ma ho aggiunto un grigetto, un paio di marroni, un rosso e soprattutto un giallo. Difatti nell'originale era consigliata una stoffa scura e il giallo non c'era ma bensì il bianco. Io non potevo usare filo e stoffa uguali, e così ho pensato: quale colore dell'autunno manca tra quelli consigliati? Mi è venuto in mente un albero di fronte casa di mio padre che in autunno prende un colore giallo intenso, caldo e vibrante, e ho scelto lo stesso colore. 
Ovviamente la foto cambia e su pc smorza un pochino l'intensita di queste tonalità bellissime e calde, mentre sul cellulare sembrano troppo fiammanti e fosforescenti. Va bè... non ci posso fare nulla. 
Sono molto contenta del risultato, e soprattutto ho ricevuto un "waoo, bellissimo" da Mr. Scrooge che di solito è completamente indifferente ai miei lavori. 

E ora? Ora stiamo andando verso Dicembre e al Natale. Magari mi dedicherò a qualcosa con la neve, ma devo riposare un pò il mio polso, che ha trovato questo lavoro un tantino faticoso visto che lo sento un pò indolenzito. 
Sono rimasta molto sorpresa giorni fa, quando, andando a cercare qualcosa di adatto per Halloween da appendere alla porta, ho visto che non c'era quasi nulla in merito a questa ricorrenza ma c'erano già decorazioni, biancheria e casalinghi a tema natalizio, a mio avviso decisamente troppo presto e fuori luogo rispetto al momento. Per quanto mi piaccia molto il Natale, in questo modo me lo rendono stucchevole, come un dolce buonissimo mangiato per troppo tempo ogni giorno. 

Ieri siamo andati a prendere l'olio nuovo: che buonooooo!!! La sera non abbiamo potuto fare a meno di provarlo subito su una bella fetta di pane caldo integrale. Questo è un dono dell'autunno (anche se costa caro!) che manca sul ricamo. Devo dire che io non amo alimenti e condimenti esotici che oggi vanno tanto di moda (olio di cocco, quinoa, salsa di soia, azuki, miso, ecc...), innanzitutto perchè trasportarli da una parte all'altra del mondo non è ideale in merito alla questione ecologica, ma anche perché mi danno sempre fastidi digestivi. Il mio delicato pancino toscano accetta di buon grado solo cibi conosciuti, tradizionali della mia terra, fatica pure con piatti particolari di altre regioni, figuriamoci con quelli esotici o in generale di altri paesi! Il che è una bella rogna quando si viaggia, e io sarei anche sempre curiosa di assaggiare cibi per me nuovi e sconosciuti. 

giovedì 7 ottobre 2021

Ottobre

Schema "Autumn" di Country Cottage Needleworks


Ottobre, un mese di passaggio verso un sospiro più umido e freddo delle stagioni, preannuncio dell'inverno. 
Finita l'estate, come al solito ho mille idee in testa, mille cose che vorrei fare o imparare, ma ho appreso ormai da tempo che, nonostante l'impegno e la volontà, la vita non sempre ci asseconda, per cui, stilata la solita lista di propositi, l'ho messa lì, vicino al pc, come una sorta di traccia, e chissà se riuscirò a mettere qualche crocetta su alcune di quelle intenzioni. Ormai so da tempo che spesso dobbiamo solcare la marea invece che tentare di sfuggirgli, per poi lasciare che l'ultima onda ci riporti a riva. Un tempo ero sempre piena di veri e propri progetti, ora invece decido giorno per giorno, e non so se tutto quel "progettare" mi manca. Forse no. Forse quello che mi manca è la scoperta, che sia di un luogo bellissimo, di una conoscenza nuova, di una attività speciale che mi entusiasmi così tanto da farmi mettere da parte tutto il resto. 
Finalmente sento l'odore di mela al forno con la cannella diffondersi tra le stanze, e nei giorni più freschi e coperti di nubi mi sale il desiderio di andare in un parco a respirare l'umidità del vento dell'ovest nel dondolio delle foglie cadenti. Difficilmente si vedono paesaggi ambrati in questa città, ma me li andrò a cercare altrove quando potrò. Mi piace tantissimo l'autunno! Adoro la calma nella natura, il silenzio scosso solo dalle foglie secche e dal vento che odora di pioggia e di muffe del bosco, mi piacciono i funghi dalle forme più strane, la raccolta delle castagne, i tramonti rossi tra nuvole scure. Mi ritornano in mente i ricordi delle foglie cadute dai platani sul cortile ricalcate sui quaderni delle scuole elementari, l'odore delle matite nuove, le finestre della casa dove abitavo da piccola coperte di umidità mentre mia madre mi sistemava il fioccone del grembiulino, e le persone in strada, la mattina, avvolte negli impermeabili sotto un cielo cupo e ventoso. Oggi non è più così, a volte si portano le mezze maniche fino a fine mese, ma resta comunque la mia stagione preferita, insieme a tutto il periodo invernale, soprattutto quello natalizio dai primi di dicembre fino all'epifania e alle belle nevicate invernali sui monti (qui solo un miracolo può far nevicare). 
Ottobre è il mese delle zucche, per cui ecco qui un piccolo ricamo a tema. 
Fa parte della serie di schemi Seasonal Celebration di Country Cottage Needleworks e questo qui si intitola, ovviamente, "Autumn".
L'ho eseguito con aghino 26 e fili DMC su una vecchia tela Aida 64 (16ct) di cotone e giuro che è bianca come il latte, anche se nell'immagine sembra leggermente grigetta. 
A dire il vero la foto non evidenzia un colore, l'arancione brillante che è sulla bandierina in alto a dx, sulle zucche ai lati della casa, su alcune foglie e sulla scritta "pumpkin". Ho scattato almeno 25 foto col cellulare, spostando il ricamo in vari modi e in varie situazioni di luce, ma non c'è stato niente da fare. Dal vivo è più bello di come lo si vede qui, perchè i colori sono molto vibranti e spiccano sul bianco. Come al solito ne ho cambiati alcuni rispetto a quelli consigliati nello schema, per renderlo ancora più autunnale. 
Le forbicine accanto al ricamino sono le ultime che ho comprato. Le ho viste su Amazon, sono cinesi, costano poco, ma sono molto vintage, proprio come piace a me. Devo ammettere che le lame non sono buone come per le forbicine di marca, però funzionano a sufficienza. Temo che per molte di noi che amiamo il ricamo, le forbicette vintage siano una fissazione!😄
Anche gli occhialini da vista sono vintage ma non fateveli mai così, senza i naselli: l'astina tra le due lenti si pianta sul naso e dopo un pò pesa anche se in realtà sono occhiali leggeri, ma soprattutto lascia sulla pelle un segno profondo come un solco!

Ma a proposito di ricamo e arti varie di filo e non solo, ho scoperto che esiste una specie di movimento chiamato "Craftivism" ovvero  una sorta di attivismo tramite artigianato, una forma non violenta (e beh!) di vera e propria resistenza contro un mondo di odio e aggressività e un inno alla gentilezza tramite il ricamo, il patchwork, il cucito, l'uncinetto ecc... ecc.... e le arti creative tutte. Viene chiamato anche Guerrilla Goodness e c'è un libro, in inglese (purtroppo altrimenti lo avrei letto), che è un pò il manifesto di tutto questo e si  intitola "Guerrilla Kindness" di Sayraphim Lothian. Qualcuna di voi ne sa qualcosa in più? Tutto ciò che ho trovato in merito a questo argomento è in inglese, spero di aver capito bene di cosa si tratta. È bello pensare che anche con un ricamino si trasmette qualcosa, che può essere legato alla natura, alla semplicità, alla pace, all'armonia, alla bellezza, e alla gentilezza e che diventa una sorta di messaggio "politico". Ho letto che c'è anche un craftivism femminista, di libertà e non violenza. È rincuorante pensare che sia cosi, soprattutto tenendo conto che i blog ormai sono poco seguiti, ma sapere ciò incoraggia a continuare questa piccola condivisione di qualche semino di luce, che non cambia il mondo, ma anche se trasmettesse un briciolo di serenità, uno stimolo alla creatività e alla pacifica condivisione, seppur in una sola persona, sarebbe  già qualcosa. 

mercoledì 1 settembre 2021

Il mercatino del raccolto contadino

Schema "Farm Fresh" di Country Cottage Needleworks


Eccolo qua, stirato e fotografato il mio ricamino dell'estate a cui ho accennato nel post precedente. 
Questa volta sarò breve (sento già un vociare di sottofondo "evviva"! 😄 ).
Rappresenta una sorta di mercatino delle verdure del contadino, con le carotine, le insalatine ecc.... 
Lo schema che ho seguito è di Country Cottage Needleworks e si intitola "Farm Fresh". Ho utilizzato una Aida 64 (16 ct) Amazing Grey di Permin of Copenaghen. E' bella perchè la trama è piccola (sembra più di 16ct) e regolarissima, priva di imperfezioni e sembra di lino. E' un pò rigida, ma ciò facilita la precisione. 
Ovviamente mi sono servita dei fili DMC consigliati nello schema e del mio aghino 24, anche se sarebbe stato meglio più fino, ma poi come la becco la cruna col filo? Ho cambiato solo un paio di colori in sostituzione di quelli che apparivano invisibili su quella tonalità di stoffa piuttosto scura. 
La bilancina e il cestino di fiori ai lati del banco di esposizione sono proprio carini, e dato che si tratta di campagna, non mancano le gallinelle e i girasoli, che sanno di fine estate. Lo dico perchè ogni anno, quando vado in Toscana a trovare mio padre verso fine Agosto non appena si allenta il gran caldo, vedo i campi pieni di girasoli (da semi) maturi, grossi e altissimi che stanno tutti con la faccia piegata verso il sole, pronti per il raccolto.
Adoro gli schemi divertenti, semplici e in stile "country" di questa disegnatrice. 

Ieri sono andata a fare l'ultimo bagno al mare per salutare l'estate. È arrivato Settembre! Finalmente!!! Benvenuto mio carissimo e amatissimo mese 💓
E con Settembre inizia il cosiddetto "autunno metereologico", evviva!! 


Free-img presa da Pinterest.com - il mio nuovo avatar

giovedì 26 agosto 2021

Tovaglietta a crochet



Sta finendo anche la seconda estate per me senza viaggi e vacanze, purtoppo arida e infuocata in questa città. 
Ho fatto qualche escursione in montagna e qualche tappa al mare qui vicino, ma c'era ovunque molto caos, di più che negli anni scorsi. Per questo ho scattato pochissime foto, e non sono nemmeno venute un gran che. 
Nel frattempo, nei numerosi momenti morti, ho ripreso in mano l'uncinetto. A questa tecnica, nel passato, mi sono dedicata raramente e quindi la so fare pochissimo. Sto cercando di imparare il crochet perchè è molto rilassante e te lo puoi portare dappertutto dato che prende poco spazio. Ho un paio di manuali sull'uncinetto e questo è il progettino semplice semplice, per principianti, di uno di essi. E' tutto a maglia bassa e si tratta di "tovagliette". Se avessi seguito perfettamente il progettino del libro mi sarebbe venuto fuori un tovagliolo (forse era stato tradotto male), ho dovuto fare molti più giri di quanti richiesti, e nonostante ciò questa mia tovaglina è giusta giusta per il tè.
Ho usato uncinetto 3,5 con dei gomitolini DMC Baby Cotton 100% cotone che si lavorano benissimo e che ho trovato nel negozio Casa Cenina.
Qui sotto, una immagine ravvicinata in cui si vede bene come sono venuti la maglia e gli angoli. 





Non so se l'ho fatto proprio come doveva essere, il testo dello schema non era tanto chiaro, ma il risultato finale non è male. Non ho iniziato altri lavoretti a maglia perchè col caldo, nonostante stessi lavorando il cotone, mi fa sudare le mani per cui ho rimandato questo studio a tempi più freddi. 

mercoledì 25 agosto 2021

Pasta zucchine e olive



Vorrei parlare di una ricettina che ho trovato questa estate sul web (chiedo scusa ma non ricordo il sito). 
E' una cosa semplice semplice che ci è piaciuta molto e ce la siamo fatta molte volte. 
La pasta utilizzata sono i "pizzoccheri", ma invece di cucinarli secondo ricetta originale, sono utilizzati come una pasta qualsiasi e conditi come segue.

Ingredienti:
- pizzoccheri della Valtellina
- zucchine ( una medio piccola a persona)
- olive taggiasche
- capperi piccoli, tipo "lacrimella"
- prezzemolo (una manciatia)
- 2 filettini piccoli di alicette sott'olio (quelle dei barattolini)
- olio evo

Non ho messo le quantità di olive e capperi poichè dipende dai gusti, chi le ama ne mette di più, chi non le ama ne mette di meno. Per due persone io ho usato un cucchiaio raso di capperini e circa due di olive. Le quantità della ricetta originale non le ricordo.
Si lavano e tagliano le zucchine a metà in verticale e poi a fettine piuttosto fine in orizzontale, ottenendo delle forme a mezza luna. In una casseruola si fanno sciogliere le alicette a fuoco basso in un cucchiaio di olio evo, poi si aggiungono le zucchine e un mestolo d'acqua, alzando la fiamma. Nel frattempo di fa bollire a parte la pasta. Quando le zucchine iniziano a diventare un pochino morbide (servono pochissimi minuti), si aggiungono le olivette, sgocciolate dall'olio, i capperi, sciacquati sotto acqua corrente, e il prezzemolo lavato e tritato fine, si mescola bene tutto e si fa finire la cottura. Quando è pronto, vi si aggiunge la pasta cotta un pochino al dente e scolata bene, e infine si amalgama l'insieme mescolando a lungo sulla fiamma a fuoco basso.
E voilà, pronto per essere servito. Gustoso, estivo e veloce. Io non amo il sapore del salato, e dato che tutti gli ingredienti contengono già del sale è inutile aggiungerne altro, ma forse ci potrebbe stare bene del pepe per chi lo gradisce. 

mercoledì 7 luglio 2021

Coccinelle



Non mi piacciono proprio le sfocature di fondo che fa il mio cellulare, ma le coccinelle sono venute benissimo. 
Questi animaletti mi sono sempre rimasti molto simpatici, e so che molti li ritengono utili per l'orto biologico (magari Susanna e Silvia ne sanno qualcosa di più). Qui però ero in un prato di montagna pieno di fiori ed erbe tipico dell'estate.
Si dice che le coccinelle portino fortuna, forse perchè si nutrono di parassiti (afidi, cocciniglie, acari ecc..) e di funghi che fanno ammalare le piante (ad esempio, la peronospera), ergo proteggono i raccolti, ovvero ciò che diverrà cibo e quindi l'abbondanza.
E' con questi animaletti delicati e scacciaguai che auguro Buone Vacanze, non importa dove, io ad esempio non parto, basta che siano rilassanti e serene. 
Passerò di quando in quando dai vostro blog 😉

Ora però vorrei condividere un piccolo ricordo. Due giorni fa se n'è andata la mitica Raffaella Carrà. Non mi interesso della vita e della morte dei VIP ma devo ammettere che quando ho saputo della "Raffa" mi è proprio dispiaciuto. Avevo 6 anni quando approdò in RAI con il suo primo Canzonissima ed era il 1970. Ero affascinata da lei. Ha fatto spettacoli che l'hanno resa famosa nel mondo ed è stato detto in questi giorni di tutto sulla sua professionalità, la sua bellezza originale, il suo famoso ombelico esibito senza volgarità, il suo carisma, il suo essere "nazionalpopolare" (che io intendo come merito), la sua eleganza, la sua luminosa lunghissima carriera e il suo modo di porsi sempre gentile ed educato, per cui non c'è nulla che io voglia aggiungere. Il ricordo a cui mi riferisco è una piccola incantevole cosa, un video che da anni tengo tra i "preferiti" salvati sul web del mio pc, un ricordo indelebile dell'infanzia, la Maga Maghella che adoravo, che ci faceva sorridere, divertire, cantare la sua canzone e sognare. Quando sento il nome della Carrà, ho subito l'immagine della maghetta che saluta nella grande palla di vetro. 




(Qui sotto: la Raffa nella sua prima importante apparizione in TV - Canzonissima '70). 




Mi è dispiaciuto che se n'è andata perchè con la Carrà se ne va un'epoca, e anche quel che restava della bella TV senza volgarità, urla e litigi, fatta da grandi professionisti; difatti io ormai la guardo veramente molto poco, mi piacciono solo alcuni spettacoli o i talent di musica o danza, selettivamente i film (esclusi gli horror e affini che reputo schifezze) e qualche (poche) serie tv. Il mondo cambia sempre, e noi possiamo altrettanto cambiare oppure adattarci. La Carrà ha percorso i tempi come una donna sempre moderna e aperta alle novità, ed ha ispirato molte bimbe e ragazzine in modo assolutamente positivo e fuori dagli schemi... Grazie e Buon Viaggio Raffaella, subitosto,  immediapresto! 

Noi invece abbiamo l'estate che ci aspetta: che sia un lungo periodo di bagni salati, di passeggiate nella natura, di profumi, di spighe, di frutta dolcissima, di colori, di lucciole, di luce, di girasoli, di bellezza e di scoperte di luoghi stupendi.

martedì 29 giugno 2021

By the sea

Schema "By the sea" di Imaginating


Ok, devo stirarlo un pò meglio, e la stoffa è un avorio-crema, ma il cellulare non riesce a cogliere quel colore. 
Avevo detto che avrei ricamato il mare, e fare questo ricamo è stato divertente, con tutte quelle conchigliette colorate, le stelle marine, la palafitta sul mare, le onde, ecc.. . Sul tavolino nel terrazzo sopra il tetto, c'è pure il bicchierino con la bibita 😁.
Lo schema si chiama, ovviamente, "By the sea" ed è disegnato da Sandra Cozzolino per Imaginating.
L'ho eseguito su una stoffa simile a quelle consigliate tempo fa da Ele, una Linda Schülertuch 27ct (100% cotone) colore Avorio, aghino 24 e fili DMC. Ha una trama molto regolare, e un aspetto rustico che a me piace. E' un pò elastica, motivo per cui stirandola si è allungata un pò da un lato, ma avevo un pò fretta e non potevo perderci altro tempo, lo sistemerò la prossima volta che accendo il ferro. 
I colori sono in parte quelli originali e in parte decisi da me. Il fatto è che alcuni colori, messi su quella tonalità della stoffa, risultavano invisibili o non mi piacevano, e così ho dovuto cercare delle alternative. Nello schema ci sono 27 colori consigliati, io ho aggiunto 12 sostituzioni. 
C'è molto punto scritto su oggetti e animali. Io, che non lo amo molto, l'ho messo solo dove era necessario, e ho ridotto il numero dei gabbiani, lasciandone solo due ai lati sotto ai tralci fioriti, due sul tetto, 4 per lo stormo e 4 ai lati della scritta. 

A dire il vero la scelta di mettere quel numero di gabbiani ha un motivo, un pò sciocchino forse, ma c'è. Quest'anno, per la prima volta, sul tetto della chiesa di fronte casa mia due coppie di Gabbiani Reali avevano fatto il nido, ma dal mio lato riuscivo a vederne bene solo una coppia. Ho visto i due genitori difendere strenuamente il nido e covare dandosi il cambio. Poi ho visto i due piccoli "pulli", dopo la schiusa delle uova, uscire impacciati e incespicanti per tentare i primi passi intorno al nido: due simpatiche palline di pelo grigetto molto curiose. Li ho chiamati Jon e Liv, da Jonathan Livingstone, il gabbiano del celebre libro di Richard Bach. Li ho visti crescere, cercare riparo tra le tegole, giocare, coccolarsi tra loro, e quando le ali hanno iniziato a svilupparsi, li ho visti tentare di farsi sollevare dal vento sulla cresta del tetto, o saltellare sul posto in modo buffissimo sbattendo le ali per improvvisare il decollo. Quando arrivava un genitore a portargli il cibo, gli correvano incontro, e ho visto la pazienza di quella che credo sia stata la madre, la quale non li perdeva d'occhio mai, cacciando via ogni cornacchia in avvicinamento. Quando la situazione si faceva difficile, emetteva un grido e all'improvviso il cielo si riempiva di gabbiani che andavano a proteggere i due piccini. Certo, non è che stavo tutto il giorno ad osservarli, ma se ero in casa li avevo davanti ogni volta che ero a tavola, ogni volta che andavo in terrazza, ogni volta che mi mettevo a fare qualcosa alla luce esterna. Li ho visti misurarsi con le prime timide planate sul tetto, con i primi veri piccoli voli, e una mattina mi sono accorta che non c'era più nessuno. Erano partiti tutti insieme. Cercando notizie sul web ho scoperto che dopo 40 gg dalla nascita i piccoli di gabbiano, diventati ormai dei "giovani", lasciano il nido con i genitori poichè sono in grado di volare. Mi è dispiaciuto un pò, ma ero anche contenta poichè ce l'hanno fatta a diventare grandi abbastanza da non correre più rischi. Avevo sempre timore che cadessero dal tetto! Per un attimo me li sono immaginati sbattere le ali eccitati mentre i genitori li invitavano ad andare a scoprire il mondo, e poi volare tutti insieme verso il sorgere del sole. 
E allora, a Jon e Liv, buona fortuna!"💓

Nel mio ricamo, i due gabbiani ai lati, sotto i tralci fioriti, sono i genitori in cerca di cibo. I due piccoli gabbiani sul tetto sono ovviamente Jon e Liv con sopra, nel cielo, lo stormo, ovvero la colonia di cui sono parte, che li protegge. In alto, sopra il sole vicino alle scritte, da un lato c'è la madre con Jon e dall'altro il padre con Liv, mentre partono la mattina presto tutti insieme lasciando il nido. Il ricamo è dedicato a loro. 

domenica 27 giugno 2021

Daily Planner



Una settimana fa mi sono ritrovata a dover fare molte cose diverse dal solito nell'ambito di una sola giornata. Mi sono detta "quando è così, mi serve qualcosa per mettere i miei impegni in ordine" e sono andata a cercare sul web dei Daily Planner già fatti. Ce ne sono molti, in confezioni bellissime, e con centinaia di fogli, ma io che ci faccio? Non è che di giornate così strane me ne capitino spesso.

Allora, in questo pomeriggio domenicale libero, ho deciso di farmene uno da me, da stampare quando mi serve. L'idea mi è venuta dal web, poichè ho visto che c'era chi vendeva i propri daily planner fatti al PC arricchiti di disegni classici (fiori soprattutto) oppure con divertenti illustrazioni. Io, che ho le capacità tecnologiche di una donna preistorica, ho usato i classici fogli lisci da disegno della Fabriano (quelli che si usavano a scuola e i cui album si trovano anche al supermercato) e ho fatto quasi tutto a mano libera dato che mi sono servita solo di un righellino piccolo (quelli da astuccio, per intenderci), di matite e di pennarelli.

Non è carino? Gioioso e colorato, che da il buongiorno alle prime ore del mattino e la buonanotte alla fine della sera, pieno di fiorellini, rondinelle ecc... che suggeriscono un pò di positività mentre si fa fronte agli impegni scritti lì sopra. Certo, non ha la perfezione strutturale di un lavoro fatto al computer, ma forse questa è una delle cose che mi piace.

Subito sotto l'intestazione c'è la riga per la data, e sotto, colonna sinistra, vi sono i riquadri per scrivere gli impegni, suddivisi per mattina, pomeriggio e sera, mentre nella colonna destra vi sono gli spazi per indicare se devo telefonare e a chi, oltre che quelli per le note, per la lista della spesa e infine un piccolissimo spazio per il menu del giorno, tanto piccolo che non mi entravano le scritte "pranzo" e "cena", che ho rispettivamente sostituito con un sole e una luna. Ovviamente è pensato su misura per le mie necessità. Qualche riga per le note è sempre utile: ad esempio, se devo comprare qualcosa che deve coprire una superficie, posso scrivere le grandezze della superficie, o se mi devo ricordare un indirizzo posso appuntarlo lì. La lista della spesa non è solo per il supermercato ma per tutto quello che mi devo ricordare di comprare. Penso che ora, tenendo la stessa base ma con modifiche al PC, ci ricaverò il "foglio delle liste", relativo ad elementi generali e fissi, diviso in tre colonne: lista delle priorità, lista dei desideri e infine lista del tempo libero.... che forse può andare a costituire il retro del Daily Planner. 

Mi sono messa a farlo in terrazza, ma non è stata una grande idea perché ad un certo punto si è alzato il vento ed io non riuscivo a tenere fermo il foglio. Per questo si nota qualche sbavatura qua e la, ma non é un problema, poichè per poterlo stampare l'ho dovuto fotografare e trasformare in un file e quindi, con più o meno abile ritocco tramite Photoshop (ho quello base, per incapaci 😀), l'ho un pò pulito. Ovviamente in foto c'è quello originale, con tutti i suoi difettucci che però lo rendono "vero fatto a mano". 

Trovo che fare queste cose sia divertente e un ottimo antistress. Rilassa la mente, la libera dai pensieri e la riempie di colori. È ancora meglio che colorare i mandala, cosa che mi diverte e che faccio di quando in quando, ma a volte, quando sono esageratamente complessi, lo stress lo fanno venire. Inoltre, colorare un mandala è una sorta di meditazione attiva che nasce e finisce lì, in questo caso invece si da sfogo alla creatività costruendo qualcosa di utile usando un pò di fantasia. 

Dato che io ho una pessima calligrafia, peggio di un dottore, per la scritta in alto ho avuto bisogno di aiuto. Ho cercato su internet "scritte calligrafiche" e ne sono uscite di bellissime, anzi, ho scoperto che esistono mostre in merito a questo e anche dei corsi per acquisire una scritta bella e "calligrafica", utile per scrivere lettere o per documenti che devono essere compilati bene. Tutto questo sembra molto "vittoriano" in un'epoca in cui ogni cosa passa dal PC o dai messaggini, (premetto che adoro la tecnologia), e si è persa quell'emozione di trovare la lettera di un'amica nella buca della posta, ormai invasa solo dalle bollette e dalle pubblicità, e temo che i più giovani quel tipo di emozione non l'abbiano mai conosciuta. Basti pensare che un tempo, quando si era in vacanza, si mandavano le cartoline alle persone care per dire "ti ho pensato" eppoi al ritorno si mostravano le foto solo agli amici organizzando una cena, mentre oggi la gente preferisce mettere tutto il reportage selfie-fotografico della vacanza, giorno per giorno, sui social di fronte ad una platea di amici ma anche di tanti sconosciuti followers. L'ultima volta che son stata in vacanza, ormai mi sembra secoli fa,  volevo mandare una cartolina a papà ma lì nessuno le vendeva. 

A me invece piace ancora molto il foglio di carta da riempire con il proprio mondo, è un modo per rendere vivo un pensiero, quasi fosse una piccola magia.

giovedì 10 giugno 2021

Summer

Schema "Summer" di Country Cottage Needleworks


Potrebbe sembrare lo stesso disegno che ho condiviso nel precedente post sul ricamo, ma non lo è. E' sempre della seria Seasonal Celebration di Country Cottage Needlework, ma questo si chiama "Summer" e quindi, come da titolo, è dedicato all'estate. Difatti non ci sono più i fiori accanto alla casetta, anch'essa diversa, ma ci sono le apine. Ho anche lo schema dell'autunno e quello dell'inverno, che farò a tempo debito e tempo permettendo (non in senso meteorologico). 
Ho utilizzato una Aida 64 (16ct) della Zweigart in cotone 100% di colore platino, che a dire il vero è un filino più verso il beige di quello che sembra nelle foto.
Dopo averlo stirato ci ho cucito un bottoncino, poichè ce ne è uno anche nella foto dello schema,  di grandezza simile e fatto a fiorellino, anche se però non è compreso nella confezione. Questo lo avevo trovato attaccato al centro di un fiocco di carta su un pacchettino che avevo ricevuto a Pasqua, e me lo ero tenuto da parte pensando che mi sarebbe servito. Qui sotto, un particolare ravvicinato del ricamo prima di cucirci il bottoncino. 




Avete mai provato a disegnare gli schemi voi stesse? Ebbene, confesso che io ci ho provato, ma dopo pochissimi minuti ho percepito un forte "uffa, uffa, uffa!!" nascere dentro. Non mi diverte, preferisco disegnare libera, senza dover tenere conto di quadratini e allineamenti perfetti. Mi piacciono molto gli schemi che fanno le disegnatrici che amano fare questo, io preferisco limitarmi a riportarli sulla stoffa, magari mettendoci qualche nota personale o cambiando qualche colore. Insomma, per ora mi diverte solo "colorarli" :D, in futuro chissà.... e dato il periodo vorrei farlo al mare: ultimamente mi capita spesso di sognare che sto nuotando nell'acqua limpida, e mi da un senso di serenità, come da bambina, quando mi divertivo sulla sabbia. Noi andavamo sempre dove c'era anche la pineta, perchè mamma diceva che ci ripuliva le vie respiratorie. Probabilmente ho bisogno di quel contatto "a pelle" con la natura. 
Forse il mare sarà il tema del mio prossimo ricamino. Che sia una buona estate per tutti! 😎

lunedì 17 maggio 2021

Il mio "luogo sacro" e integro


Adoro questo luogo sulle montagne abruzzesi al quale si accede dopo aver percorso il facilissimo sentiero della "Camosciara", una via asfaltata, poichè un tempo prima che fosse Parco vi salivano i pullman, la quale taglia prati e boschi, sotto archi formati da bellissime querce, costeggiando prati, rovi, cespugli e fitti alberi di ogni tipo. Vi si trovano piante di melo selvatico, faggio (soprattutto), nocciolo, pino nero, corniolo, pero selvatico, biancospino, prugnolo, sanguinello, rosa canina, sambuco, e fiori che cambiano con le stagioni (primule, cardi dei lanaioli, iperico, margherite, ecc....). Tra gli alberi fitti scorre un bellissimo e freddo torrente limpidissimo, mentre sui prati, oltre a cavalli e mucche al pascolo, può capitare di vedere branchi di cervi. Davanti, sullo sfondo, vi è uno spettacolare anfiteatro di alte montagne rocciose, sulle quali dimorano i camosci. 
Alla fine della via asfaltata si attraversa un ponticello sul torrente e si inizia una salita stupenda immersi in una riserva naturale dove le radici degli alberi e qualche ciocco di legno fanno da gradoni. In questa fase si affiancano alcune cascate, fino a che si giunge alla fine della salita quando ci si trova totalmente nel ventre di Madre Natura, circondati di alte rocce. Di fronte a noi l'acqua precipita dall'alto formando tre cascate e un  limpido "micro laghetto" da cui il torrente che abbiamo incontrato durante il percorso inizia la sua caduta e la sua corsa verso il basso. Lì, una staccionata impedisce di proseguire e di entrare in quell'acqua pura e cristallina.
Questa foto è della cascata che si incontra prima di arrivare in quel "grembo" spettacolare e sacro, e che cade vicinissima al sentiero. 
E' un luogo che amo molto e che purtroppo non sempre le persone sanno rispettare. Salgono su chiassose, spaventando eventuali animali, talvolta cercando di scendere nell'acqua uscendo dalla staccionata di delimitazione (che ora hanno reso più difficile da superare), e nonostante i divieti che si trovano all'entrata del ponticello, portano con se il loro cane, cosa vietata in ogni riserva naturale. 
Purtroppo spesso mancano, come al solito, i controlli dei forestali.
 Se non fosse per il Sig. Scrooge che mi trattiene finirei sempre col bisticciare, e poi comunque mi rimane un fastidioso senso di irritazione per tutto il resto della giornata. L'ultima volta che mi è capitato ho litigato con un tizio che era entrato in un sentiero sterrato nel bosco con tutta la sua ingombrante auto per portare la pigra famigliola verso un belvedere, e, come se non bastasse, correva spedito, fregandosene del fatto che c'era gente che camminava, c'erano pozze d'acqua in terra, e sassi che ogni tanto lo facevano slittare e sbandare in un sentiero stretto rischiando di investire qualcuno o di fargli la doccia passando su una pozzanghera. Anche lì, non c'era alcun controllo a fermare e multare l'arroganza di quel maleducato. Non sono molti i luoghi della Natura che sono rimasti intatti, e dinnanzi ad essi dovremmo avvicinarci in silenzio, con rispetto, come quando si entra in un luogo sacro, ed anche i bambini dovrebbero essere educati a questo tipo di atteggiamento. 

domenica 2 maggio 2021

Spring

Schema "Spring" di Country Cottage Needleworks


Finalmente un pò di primavera!

Questo mio piccolo ricamo è stato eseguito su schema "Spring - Seasonal Celebration" di Country Cottage Needleworks. Ho utilizzato una vecchia tela Aida 64 di cotone bianco, i fili DMC come indicato sullo schema e il mio aghino 24 dorato. Pur servendomi dei colori consigliati, non sempre li ho usati esattamente come nel disegno originale: i tralci che si elevano dai vasi da fiori erano tutti verde chiaro ed io invece ho preferito usare il verde scuro. Anche per i paletti laterali che sostengono lo striscione ho usato un marrone più scuro perchè mi sembrava che il marroncino chiaro suggerito sullo schema non facesse risaltare gli altri colori. La bandierina gialla dello striscione in realtà doveva essere rosa, quella rosa scuro doveva essere verde ecc.... ma io ho cambiato i vari colori in modo da rendere il tutto più vivace. La nuvoletta sopra la casa doveva essere bianca, ma io l'ho fatta in un avorio, perchè altrimenti su stoffa bianca sarebbe stata invisibile. Devo ammettere che fare un lavoro piccolo e sulla tela Aida, dopo il lungo rompicapo di Sara Guermani che mi ha richiesto mesi, è stato molto rilassante. 

Non sono carine le mie forbicette? Le ho comprate un sacco di anni fa quando su Casa Cenina ebbi la possibilità di avere un bellissimo supersconto in virtù di un accumulo punti per aver acquistato lì molte cose che utilizzavo per ricamare: stoffe, fili, aghi, schemi ecc.. . Purtroppo poi Casa Cenina smise di fare quel tipo di sconti, ed io smisi di acquistare tutto lì, anche se resta sempre la mia merceria on-line preferita, soprattutto per stoffe e schemi. Adoro le forbicine da ricamo particolari e un pò vintage. Queste sono della Sajou e costano piuttosto care: ho visto nel loro sito che ora le vendono a 97 euro!!! Io non le pagai certo quella cifra, anche se pure allora erano un pò costose. Credo di aver capito perchè su Casa Cenina di questa marca non tengono più nulla. Hanno dei prezzi esagerati, anche se devo ammettere che la qualità è buonissima e i prodotti sono come piacciono a me: super vintage. Ne ho anche un altro paio, che avevo già mostrato qui, sempre prese anni fa a sconto, di metallo, con una lepre (sul sito di Sajou, forbici "Lièvre" a 76 euro!! Ma son matti) e che è tra le "riedizioni di vecchi modelli", mentre quella qui in foto è considerata un modello esclusivo della Maison Sajou creata in passato per una collezione privata e il cui modello è ispirato allo stile Charles X (anni 1820-1830). Quelle originali erano fatte in tartaruga, o in onice, avorio ecc... mentre quelle attuali sono ovviamente una imitazione in plastica di quei materiali e di quei modelli. Ad ogni modo, per quanto siano ottime, non credo valgano il prezzo che chiedono attualmente. Dati i tempi, a certe cifre possono puntare solo ad una clientela di ricchi, che sono ormai sempre di meno.




Come ho già detto, mi piace moltissimo il vintage, oltre che gli stili country e shabby. Mi piace la cura e il senso estetico con cui un tempo facevano le cose. Ad esempio, apprezzo molto l'accuratezza delle rifiniture e dei materiali degli abiti anni '50 e '60. Ricordo un vestito che mamma teneva nell'armadio di quando era "signorina", ne rammento la consistenza della stoffa, le bellezza dei cuciti, l'eleganza semplice. Mi piacciono le tazze di porcellana decorata, le bici olandesi col cestino di vimini, i cappellini di paglia con il nastrino colorato per il mare. Forse perchè sono agè, ritengo che la cortesia e il sorriso, ormai "vintage" e molto spesso purtroppo considerate a torto ipocrisia, dovrebbero tornare di moda perchè rendono il mondo migliore. Mi piacciono le vecchie dimore ben conservate, le tendine fatte a mano alle finestrelle delle baite di montagna, le scatole di latta con decori e rilievi vintage, i calamai, gli abitini morbidi lunghi o longuette un pò romantici (introvabili), i pergolati, le vecchie tovaglie bianche ricamate, i castelli medioevali di pietra... e comunque mi piace tutta la bellezza che c'è nel mondo e tutto quello che ispira un senso di pace e leggerezza, come i paesaggi naturali, e l'arte. 
A proposito di arte: anni fa ad una mostra bellissima con i grandi nomi del surrealismo, astrattismo, e dadaismo, ho scoperto che Hans Jean Arp e la moglie Sophie Taeuber-Arp avevano prodotto delle opere con il punto croce. 


Sophie Taeuber Arp opere, dal web


In particolare Sophie, che aveva studiato arti applicate ed era esperta nel design di tessuti, innalzò l'arte del ricamo (e altre tecniche) al di sopra di una sorta di ruolo di genere introducendolo nelle belle arti come tecnica nello studio di colori e forme astratte portando un'innovazione d'avanguardia a questa arte di ago e filo che fino ad allora era servita soprattutto come decorazione per centrini e tovaglie, mentre ora diventava opera d'arte vera e propria da appendere sul muro, magari di una esposizione di grandi artisti o di un museo. 

martedì 20 aprile 2021

Panina Gialla con uvetta



Nella mia Toscana c'è una tradizione pasquale: quella di mangiare, a colazione, la Panina Gialla con l'uvetta (o Panina Aretina) insieme al salame e all'uovo (sodo) benedetto. A casa dei miei questa tradizione si era trasformata da colazione ad antipasto del pranzo pasquale insieme ai famosi "crostini neri", anche perchè spesso l'uovo veniva benedetto durante la messa di Pasqua.
Ogni anno la buonissima panina mi veniva regalata dai miei genitori. L'anno scorso ne avevamo un pò sentito la mancanza, e così quest'anno ho pensato di provare a farla da me. Certo, non sono un forno, e il vero procedimento è più complicato di quello che vado qui a descrivere poichè bisogna fare prima una sorta di "lievitino", da lasciar crescere per poi aggiungerlo all'impasto della panina nella quale viene usato solitamente lo strutto. In più, il forno della panetteria cuoce più velocemente e meglio, lasciando la crosticina morbida, mentre quello di casa invece richiede più tempo, se non si vuole rischiare che dentro resti cruda, e quindi la superficie diventa più croccante. In tempi di magra però bisogna accontentarsi, e così vada per la panina modello casalingo! 😀

Ho trovato una ricetta proprio nell'inserto ricette di una rivista toscana, e così, seguendo quanto consigliato, ho preparato i seguenti ingredienti:
- 1/2 panetto di lievito di birra fresco (o una quantità equivalente di quello disidratato, circa 3g), che dobbiamo fare attivare in 180 ml di acqua caldina, con un cucchiaino di zucchero (ma secondo me di lievito ne serve anche un pizzichino meno)
- 300 gr di farina 00 (ma è meglio tenerne un pò in piu vicino per vari usi durante la preparazione)
- 50 gr di burro
- 60 gr di zucchero (più il cucchiaino per attivare il lievito)
- 1 bustina di zafferano
- 150 gr di uvetta (io però ne ho messa un bel pò di più). 
- pepe, macinato fresco possibilmente
 
La ricetta spiega l'impasto a mano, ma io ho usato la planetaria. Ho messo sul fondo l'acqua con il lievito, che avevo lasciato nell'acqua calda 10 min. fino che ha fatto una bella e spessa schiuma sulla superficie dell'acqua, e ci ho fatto sciogliere anche lo zafferano. Sopra ci ho messo la farina, al cui centro ho messo lo zucchero, il burro e il pepe. Ho acceso la planetaria e fatto mescolare per qualche secondo, poi ho aggiunto l'uvetta, e ho continuato a mescolare per un pò, in modo che tutto il burro fosse sciolto, tutti gli ingredienti bene amalgamati e si fosse creato un impasto morbido. Ho dovuto aggiungere un cucchiaio raso di farina, poichè mi sembrava troppo molle.
Quindi l'ho trasferito in una ciotola dove l'ho lasciato lievitare per un paio di ore. 
Trascorso questo tempo ho recuperato l'impasto, ci ho ricavato due piccoli pani (ma va bene anche farne una intera, anzi, forse è meglio), e l'ho messa sulla teglia dove l'ho lasciata riposare per un'altra oretta. Per fare questa operazione ho dovuto usare ancora un pò di farina, dato che l'impasto era molto appiccicoso, e anche perchè serviva un pizzico di consistenza in più . 
Intanto ho portato il forno a 180° e infine ho infornato e fatto cuocere le due panine per 30 min., inserendo dentro il forno una piccola ciotolina con dell'acqua in modo che il vapore non facesse seccare troppo lo crosta. 
Il risultato è stato quello che si può vedere nelle foto. Era molto buona, anche se non proprio identica a quella dei forni toscani, con l'unica pecca che si sentiva un pochino l'odore del lievito di birra che a me non piace molto. L'abbiamo mangiata al pranzo pasquale con dell'ottimo salame toscano artigianale trovato al supermercato e con l'uovo (non benedetto, qui non usa). A seguire ci siamo fatti dei tortelloni bolognesi artigianali con ripieno di culatello e parmigiano conditi in bianco, e infine il tradizionale dolce "colomba" preso in pasticceria,  insieme allo spumante e agli ovetti di cioccolato col caffè. Certo, niente a che fare con i pranzi che faceva mia madre o di quelli al nostro ristorante preferito, ma siamo stati soddisfatti così, con il vantaggio che poi non ci siamo sentiti pieni da scoppiare come capita in questi casi. 
Qui sotto si vede come è venuta dentro. La prossima volta però, se mai dovesse esserci, prenderò uvetta più piccola, che mi permette di metterne di più e impastare meglio, e magari metto una punta di lievito in meno.  


giovedì 1 aprile 2021

Non è un pesce d'Aprile...

Ricamo su schema di Sara Guermani "Wicked Christmas"


... l'ho finito veramente!! Mio marito lo definiva "l"arazzo" quando mi vedeva con quel grande pezzo di stoffa sdraiato sulle gambe mentre lo ricamavo e devo dire che non ci è andato lontano: non è un arazzo ma, misurando solo il ricamo e non la stoffa di contorno, è largo mezzo metro (come il mio precedente ricamo degli angeli),  ed è alto quasi altrettanto, e dire che ho usato un lino dalla trama molto fina: lino Cashel grigio (confederate Grey) 28ct. L'ho finito qualche giorno fa, ma non ho avuto tempo per condividerlo qui. 
Dunque è primavera, basta col Natale!
Per dare un'idea della grandezza, la palazzina centrale è grande come la mia mano, anzi, un pò più larga. Ho le mani piuttosto piccole, ma pur sempre mani di persona adulta.
I fili usati per questo ricamo ("Wicked Christmas" di Sara Guermani) sono quelli richiesti sullo schema, della DMC (e il mio aghino 24 dorato), con alcune aggiunte di un paio di gialli un pochino più accesi, che ho usato solo su pochi elementi piccoli, e un rosso fiamma per l'abito di Babbo Natale, per dare più luce. Ovviamente, mi sono servite diverse matassine, sia per la varietà dei colori che per i grandi spazi da ricamare, soprattutto riguardo i monti, i tetti e le palazzine. Qualche errorino qua e la non manca, qualche crocetta imperfetta e qualche soggetto non è nella collocazione precisa rispetto al disegno originale poichè facevo fatica in un pezzo di stoffa così grande a collocare in modo perfettamente identico allo schema gli elementi sospesi che si vedono qua e la. Non ci vedo così bene come i miei primi ricami, e a seconda della luce, nonostante lente e occhiali, vedo più nitido o più confuso.
Ogni elemento, anche di pochi millimetri, ha vari cambi di colore e talvolta inutili: difatti non si notano i due marroni delle mura del castello, i due gialli di due palazzine in fondo a sinistra, alcuni cambi di rosso sugli abiti delle streghe/befane, e alcuni pacchi della slitta hanno fiocchi gialli sul fondo del muro giallo. Infine, forse sarebbe stato meglio che avessi usato il bianco a tre fili invece che a due, sembra più inconsistente rispetto gli altri colori, meno coprente, probabilmente per un effetto ottico...E va bè. Già così ho consumato 5 matassine.
In tutto ci sono, se ho contato bene:
1 Luna
1 Stella di Natale (pianta)
1 Calza della Befana
1 Insegna
1 Castello con i suoi annessi di torri, finestre, ecc...
1 Slitta (erano 2, ma una non mi piaceva e l'ho sostituita)
1 Babbo Natale
1 Fuoco
1 Balcone
1 Pezzo di recinto
2 Portoni
2 Renne
3 Nuvole
4 Alberi di Natale
4 Lampioni
4 Monti
6 Sciarpe bicolor sulle streghe
7 Bastoncini di zucchero
7 Alberi normali (più varie ramificazioni intorno alle palazzine)
8 Streghe con annessa scopa, cappello a punta ecc...
8 Palazzine
10 Tetti
10 Camini
16 Finestre
17 Pipistrelli
47 Pacchetti di vario tipo e grandezze, di cui circa 12 sulla slitta

Bello o brutto ormai è fatta. Ci ho messo quasi 10 mesi lavorandoci un bel pò favorita dal fatto che spesso non c'era molto altro da fare fuori casa. Confesso che con quel numero infinito di soggetti spesso tutti uguali, anche se in pose o forme diverse, iniziavo ad annoiarmi e forse è anche per questo che c'è qualche errorino.
Qui sotto, inserisco l'immagine dell'ultima parte che ho ricamato, ma non pubblico altre immagini di particolari del ricamo dato che le ho gia messe negli ultimi 6 post della sezione "In punta d'ago" (tolto il banner "Keep calm"): non mi era mai capitato di condividere un mio ricamo a pezzi come in questo caso, di solito lo pubblico solo quando è finito, ma qui ogni foglio era grande quasi come lo schema di un ricamo di dimensioni normali. E' forse il lavoro più bello e complesso che abbia fatto con le crocette.
Che dire: è finito, EVVIVA!!! 




Ho gli occhi molto stanchi, anche perchè non ho dato loro molto riposo dopo che ho rifatto il laser per la pressione oculare a Febbraio. L'ultimo lo avevo fatto 16 anni fa. Durante il 2020 con l'oculista abbiamo testato la pressione quasi ogni mese.. e niente, era sempre un pò alta. Per riposare gli occhi, mi sa che quest'anno userò l'Aida, che rende più facile contare gli spazi e mi permette di sforzare meno la vista per vedere il quadretto. Ho varie stoffine, anche una Aida di lino molto fine. Userò quelle, prima che finiscano con l'ingiallire abbandonate da anni nello scatolone. A me l'Aida piace, so che a molte fa un pochino storcere il naso, ma è un tipo di stoffina che mi affascina molto. Solitamente uso il lino perchè rende il ricamo più pregiato, ma sento un pochino la mancanza di quanto mi divertivo con l'Aida i primi tempi in cui ricominciai a crocettare una quindicina di anni fa. Vorrei anche provare alcune stoffine consigliate da Ele simili all'Aida, che, da quanto leggo su Casa Cenina, garantiscono una trama molto regolare. Un difetto del lino è anche che non tutti i fili della trama hanno la stessa identica consistenza, e per questo non è facile per me fare tutte crocette di identica grandezza. Comunque, di ricami su lino ne ho un cassetto pieno, posso anche cambiare per un bel pò.

Ora ho voglia di una bella stagione di mare, di chioschetti sulla spiaggia, di boschi, di paesaggi dorati dai campi di grano o dai girasoli che si volgono sempre fiduciosi verso il nostro astro luminoso, e soprattutto di lucciole, ormai così rare da vedere, anche se temo molto il caldo infernale degli anticicloni africani che non lasciano ormai più spazio ai climi più temperati delle estati del passato. 

Una piccola nota polemica: oggi mio suocero di 90 anni suonati e mio padre di quasi 83 anni, entrambi con serie patologie, non sono stati ancora vaccinati. In compenso hanno vaccinato persone di 30 anni che insegnano a scuola con le scuole chiuse, e non mio marito ultracinquantenne che lavora, anche se ormai a orario ridotto, nel trasporto pubblico. Di questi pasticci inizio ad averne proprio le tasche piene, e ci conto, seppur con un fondo di dubbio, che il nuovo capitano della nave sappia fare molto meglio e giri presto il timone verso porti aperti e di rinnovate possibilità. 



Intanto però siamo a Pasqua: Auguri!!

domenica 7 marzo 2021

Ricordi e... ci sono quasi.



...ho completato la quinta parte dello schema, e ora ne manca solo uno.
Mi piacciono molto le finestrelle, con il candeliere dietro i vetri, o il vischio appeso fuori. 
Anche i lampioncini sono veramente bellini. Ovviamente non mancano le streghine svolazzanti.




A questo punto conto che il prossimo post sarà sul ricamo finito. 

Tanto per andare di palo in frasca, come faccio sempre, cambio discorsco. Oggi ci siamo svegliati con una giornata grigia e uggiosetta, ma a me non dispiace, dopo il cielo dall'aspetto sabbioso dei giorni scorsi. E' un peccato che questa primavera non riesca a decollare con cieli limpidi e azzurri, anche perchè questo è il periodo in cui riesco a godermi il sole: in autunno tramonta presto e in inverno è spesso coperto di nubi. La luce solare è splendida ma, per quanto mi riguarda, non quando fa i 40°, anzi, a 32° sono già al limite, e mi nascondo dietro spessi occhiali scuri, doppio strato di crema solare protezione 50 (100 sul viso), antizanzare di notte e sudarella costante. Spero che le pioggerelle di questi giorni riescano a ripulire il cielo. Mi piace svegliarmi presto la mattina, osservare il volo dei gabbiani e la città che si riaccende tenendo una bella tazza calda tra le mani, e fare una magnifica colazione domenicale, soprattutto se il tempo invita a stare in casa. Stamani avevamo cornetti, granetti con burro e marmellata di albicocche con il tè per il marito, kiwy, granola, yogurt con marmellata di mirtilli al miele presa in montagna e caffè d'orzo per me. 

Oggi, a tempo perso, mi sono messa a riguardare con molta nostalgia le vecchie foto dei nostri passati vagabondare estivi nelle terre del nord che devo dire mi calzano molto meglio rispetto agli aridi e ormai spesso roventi paesaggi mediterranei. In quelle brughiere spazzate dai venti con le nuvole che, come cantava la Mannoia, "si aprono e si chiudono come una fisarmonica", anche la mia pelle diventa liscia e pulita, rispetto a come invece soffre l'ossidazione da inquinamento in questa città. Mi piace come, in quelle terre, il paesaggio cambia continuamente colore proprio per l'avvicendarsi continuo della luce con l'ombra, mi piace il colore smeraldino dell'erba, i mari che sembrano freddi anche solo a guardarli, l'architettura antica e in pietra di molte città, i porticcioli pieni di pub dove si possono vedere imbarcazioni che ricordano navi di bucanieri, le alte scogliere su cui si snodano piccoli sentierini tra bassi cespugli fioriti, le antiche pietre restanti di arcaiche vestigia preistoriche perse in mezzo a prati nebbiosi e sconfinati e le leggende a cui sonno associate, i vecchi castelli di pietra grigia, i ruderi silenziosi di antiche cattedrali, i villaggi con le palazzine basse ognuna di un colore diverso, e mi piacciono i cottage stile vecchia Inghilterra, spesso immersi in bellissimi giardini; daltronde essi stringono l'occhio al mio gusto semplice, vintage e country. 


Caratteristica casa con tetto di paglia nella cittadina di Avebury, Inghilterra

Eilan Donan Castle, in Scozia, dove fu girato "Highlander

Ross Abbey, in una verde distesa della campagna irlandese

Il porto di Plymouth, in Cornovaglia, col galeone e i tanti pub/ristoranti


Se rinasco, voglio rinascere in UK, e avere un bellissimo cottage nella campagna inglese, magari simile a quello di Beatrix Potter nel Lake District, o a quello acquistato dalla madre di Harry Potter, J.K.Rowling, ... o perchè no: un castello, come quello di Enya (la mia cantante preferita), in Irlanda, che sta su una altura nel bosco con sotto il mare. 


Cottage di J.K. Rowling

Manderley Castle di Enya


Nei nostri purtroppo rari viaggi all'estero, abbiamo navigato anche i gelidissimi mari norvegesi e abbiamo visto lo spettacolo del "sole di mezzanotte". Non sono riuscita a chiudere occhio nemmeno una notte, tra luce costante e la mia idiosincrasia per i mezzi di trasporto dondolanti sull'acqua (la chiamerei sindrome Titanic), e non importa quanto siano grandi, magnifici e stabili. Forse è colpa del fatto che ho imparato a nuotare molto tardi, a 19 anni. Ad ogni modo ne è valsa la pena, anche se ovviamente, con tutto quel sole, era esclusa qualsiasi possibilità di vedere un'alba boreale. 


Sole di mezzanotte, nel mare della Norvegia, al suo punto più basso dell'orizzonte


Bene, basta nostalgia, e data l'ora vado a farmi una tisana, ma niente biscottini: ho già fatto il pieno di zuccheri per oggi. ...e magari riprendo in mano il ricamo, così vedo di finirlo entro Aprile.