Questi giorni sono stati benedetti da influssi nordici che qua, a parte la prima pioggia tempestosa che è caduta, ha poi creato un bellissimo clima da inizio Settembre.
Sono certa che non durerà, quando fa caldo anche il pc emana calore, e per questo approfitto delle temperature dolci di questi ultimi giorni per pubblicare questa foto che ho scattato durante una recente camminata in montagna: un'apina indaffarata a raccogliere il polline.
C'erano fiori di genziana, sambuco ebbio, verbasco, iperico, e distese immense di margherite e fiorellini di ogni forgia e colore.
Su di essi si appoggiavano farfalle, bombi, coccinelle, insetti di ogni tipo e, ovviamente, c'erano anche le api, alle quali dobbiamo molto per il proseguo della vita riguardo la flora del nostro pianeta e quindi anche riguardo noi stessi che da essa dipendiamo.
"Se l'ape sparisse dalla faccia della Terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" (frase attribuita ad Albert Einstein ma che, secondo alcuni, sembra che in realtà appartenga, per i contenuti, al premio nobel e scrittore naturalista Maurice Maeterlinck sul suo "Vita delle api" del 1901, il quale affermò che "Si stima che più di centomila varietà di piante scomparirebbero se le api non le visitassero", e al giornalista Pierre Pascaud che nel 1965 in una rivista francese scrisse che dai suoi calcoli Einstein stimò quattro anni di vita per l'uomo se l'ape si fosse estinta. Da allora apparve questa citazione.)