lunedì 15 giugno 2020

Esercizio n.4

  


Questo Giugno ha visto numerosi giorni di pioggia, ed io ho usato il tempo passato in casa per allenarmi con il disegno. In un libro specifico avevo ancora delle immagini rimaste da copiare, e ne ho approfittato. Ho usato la carta che mi era avanzata in un vecchissimo blocco, per non sciupare carta migliore, e devo dire che quel giallino che questa carta aveva ormai acquisito non mi dispiaceva affatto, anzi, l'ho trovato incoraggiante rispetto ad un foglio completamente bianco. Riguardo il disegno, non ho dato molta importanza ai particolari, dato che lo scopo era quello di acquisire maggiore scioltezza e disinvoltura, ma devo ammettere che spesso, soprattutto quando disegno immagini realistiche, il mio tratto resta ancora un pò troppo legnoso rispetto a quanto vorrei. 







Nel disegno seguente sono stata molto più attenta al gioco di luci e ombre per dare le rotondità. Mi piace molto come mi è venuto l'uovo e anche la lampada. 




Ma torniamo al passato. Un paio di anni fa feci questo piccolo disegno con tecnica mista (matite, matite acquarellabili, pennarelli, penne glitter colorate, tempera) perchè volevo provare a fare una illustrazione. Adoro i libri illustrati. Mi piacciono i coniglietti di Beatrix Potter, le scenette familiari di Tasha Tudor, le immagini un pò medioevali di Kay Nielsen nel libro di favole nordiche edito da Noel Daniel che ho a casa, gli splendidi disegni fantasy di Alan Lee... credo che disegnare illustrazioni sia molto divertente e rappresenti un grande sfogo creativo. Alcuni disegnatori creano figure perfette dal punto di vista anatomico e sfondi accuratamente prospettici e profondi. A me però piacciono anche le illustrazioni più "infantili", ovvero quelle meno realistiche e più semplici ma fantasiose. Ad esempio, trovo molto belle le illustrazioni di Axel Sceffler nel libro per bambini di Julia Donaldson "La strega Rossella" (qui  sotto), su cui è stato fatto anche il film animato.  




Io ho voluto rappresentare la Signora dell'Inverno, con i capelli fatti di vento, neve e nuvole, e la corona di agrifoglio. E' stato il primo e ultimo tentativo, ... fino ad ora. 




Qui sotto i miei tentativi di disegnare volti improbabili di fatine, aiutandomi con un libro di Linda Ravenscroft. Sono ancora lontana dalla capacità illustrativa, vado alla ricerca del volto realistico mentre cerco di farlo irrealistico e ciò non paga. 





domenica 14 giugno 2020

Esercizio n.3



Sempre da un libro di disegno, ho copiato su della "cartaccia da bozzetto" questo scorcio un pò veneziano. E' a matita, per cui dovrebbe essere un pò più color grafite, ma la foto col cellulare ha preso questo tono marroncino, che non è poi così male. Ne ho fatti anche altri, ma li metterò in un altro post più avanti, magari domani, poichè oggi invece mi piacerebbe condividere cose del passato, quando avevo più tempo, e davvero non riesco a capire perchè era così, in fondo non è che nella mia vita da allora ci siano stati chissà quali incredibili cambiamenti. Riuscivo ad andare a qualche corso di disegno, e poi trovavo anche il tempo di fare gli esercizi a casa. Ora invece mi sembra che il tempo sia sempre poco..... o forse sono io che faccio tutto con più calma. Forse ho solo imparato che non c'è fretta, che sono io la prima che deve evitare di starmi con il fiato sul collo. 

Questi disegni qui sotto sono ciò che mi rimane di quello che ho fatto in passato. Alcuni li ho già inseriti alcuni post fa per cui ovviamente non li rimetto qui ora, altri li ho persi, o si sono rovinati. 

Queste mele con lo spicchio d'arancia state eseguite durante un corso fatto in passato. Rappresenta una sorta di studio sulle tecniche di disegno e come lo stesso soggetto può essere interpretato a seconda della tecnica che si usa. Qui ho utilizzato pennino ad inchiostro, matite, gouache, pastello a olio, classica matita a grafite, penna grafica ad inchiostro con punta fine, acquarello e misto pastello a cera con matite. Trovo che il risultato sia abbastanza interessante. Certe volte ho pensato di incorniciarli per metterli in cucina l'uno vicino all'altro, o addirittura nella stessa cornice, ma sono sempre rimasti buttati tra i vecchi schizzi e forse si sono anche un pò ingialliti. 





Anni fa, ma proprio tanti anni fa, facevo parte di un gruppo di studi su leggende e tradizioni degli arcaici popoli celtici. Nel sito, in occasione dell'autunno, decidemmo di creare una pagina "d'arte" dove sarebbero state inserite opere fatte da noi proprio per l'occasione di quel momento di passaggio stagionale, considerato il periodo della discesa nella terra, nella grotta (che oggi sono le nostre case), ma come metafora della discesa invernale in noi stessi, dato che le attività esterne si riducono, si passa più tempo in casa e si ha più modo di guardare in se stessi. In merito a questi miei lavori, non erano capolavori, certo, ma a vederli dal vivo sono più belli, perché si vede il tratto della matita, la trama della carta della Archés, e il modo in cui il colore interagisce con tutto ciò. Purtroppo la foto grande non riesce a cogliere bene quella trama creando un effetto puntinato, quindi mi limito a mettere foto di piccole dimensioni. Mi piacciono perchè sono un ricordo molto significativo di un periodo in cui sul web ho conosciuto delle persone luminose. 




Qui di seguito invece ecco una piccola rassegna di disegni per studio più o meno bellini che nemmeno ricordo quando li ho fatti, ricordo solo che erano anch'essi degli esercizi, alcuni li avrò fatti a lezione altri per conto mio. Riguardo il primo, sono certa che aveva a che fare col drappeggio. Ad ogni modo, per gli esercizi, mi sono sicuramente sempre aiutata con i libri di disegno per avere qualcosa da copiare. 
















Può sembrare un tentativo di opera astratta o di imitazione di Piet Mondrian, e invece era solamente un esercizio sul colore, per imparare a vedere gli accostamenti migliori e peggiori


venerdì 12 giugno 2020

Fatine in terrazza



Passando davanti al fioraio vicino casa mia ho visto questa piantina e me ne sono innamorata. E' una Fucsia, e produce tutti questi fiorellini rosa che sembrano dei campanellini, poi si aprono e piano piano si schiude un fiore stupendo, che somiglia alla gonna di una fata dei fiori. A guardare la pianta tutta insieme, con quei ciondolini aperti, sembra che ci siano tante fatine danzanti nell'angolino del mio terrazzo.