mercoledì 4 settembre 2024

Benvenutissimo Settembre!!

"September", schema di Waxing Moon Desing

 

E anche il francobollo dedicato al Settembre é fatto! Così anche lo schema della serie "Monthly Trios" riferita a "July. August, September" di Waxing Moon Design può essere archiviata. Come per gli altri due francobolli estivi, ho usato l'ultimo scampolo rimanente di una tela Aida 44 (11ct) di cotone bianco che avevo da tempo. In questo modo ho potuto finire questi avanzi. Il ricamo è eseguito a 4 fili con il mouliné DMC e colori come richiesto sullo schema. In cima al tetto ho dovuto fare un pochino di punto scritto poiché il bianco si confondeva sulla tela. Alla fine del lavoro, quando ho rimesso a posto i fili, non riuscivo più a trovare il 3031, e ancora non l'ho trovato. Io divido tutti i colori in bustine apposite con su scritto il numero del colore che contengono, e quella del 3031 era anche bella piena perché c'era l'avanzo di una matassina già aperta più una matassina nuova nuova. Comincio a pensare di avere i folletti in casa! Gli occhiali spariti molti mesi fa non li ho più ritrovati. In questo caso non è un gran problema, ne ricomprerò una matassina. 

Ora inizierò il libretto di tre schemi con i ricami autunnali di Ottobre e Novembre, oltre che quello invernale di Dicembre con cui si conclude questa lunga serie di francobolli di Waxing Moon Desing che ho portato avanti per tutto l’anno. Inoltre, con questo nuovo libretto, mi unisco alla proposta di Irene di ricamare ognuna qualcosa di autunnale. Doveva essere preso da libri o riviste, ma io non li ho e così mi inserisco nel cerchio con questo librettino (ne metterò la foto la prossima volta).
Mi armo di ago e fili dai bellissimi colori caldi dell’autunno ed eccomi tra voi.

Mettiamo da parte per un attimo il ricamo e parliamo d'altro. Qualche sera fa hanno fatto vedere in tv il concertone dell'ex 883, Max Pezzali al Circo Massimo (RM) dell'anno scorso. Le prima canzone con cui il cantante ha aperto il concerto è stata "Gli anni". Ve la ricordate? 

"....-Gli anni delle immense compagnieGli anni in motorino, sempre in dueGli anni di "Che belli erano i film"Gli anni dei Roy Rogers come jeansGli anni di "Qualsiasi cosa fai"Gli anni del "Tranquillo, siam qui noi, siamo qui noi"

Mi sono tornate in mente mille immagini del periodo che va dalle scuole superiori fino a tutti i miei vent'anni. Avevo il gruppone di amici, fra cui un compagno di scuola e le mie amiche del cuore che abitavano al portone accanto. Quando uscivamo eravamo sempre tantissimi, in un numero variabile che andava dai 10 ai 30. Poi c'era il gruppo di danza, e un altro gruppone al mare in Liguria dove ogni anno soggiornavo in vacanza con la mia famiglia, composto soprattutto da milanesi, torinesi, alcuni ragazzi/e del posto e noi due, io e una ragazza di Firenze, le due toscane. Ha ragione Max, anche a me è capitato di sperimentare la solidarietà con le persone del gruppo con cui avevo più affiatamento. Fui operata alla vena safena a ventuno anni, e le mie amiche di danza invece di andarsene a ballare in discoteca vennero a casa a prendermi, spostarono un sedile indietro perché dovevo tenere la gamba tesa, e ce andammo in giro fino che trovammo un pub e ci sedemmo lì. Questo è solo un esempio, tra i tanti, di affetto ricevuto e dato, come sorelle o fratelli. Non potrò mai dimenticare quel carnevale in cui andammo ad una festa in discoteca, tutti travestiti da qualcosa, truccati, con cappelli o parrucconi, e ci arrivammo tutti dentro ad un vecchio pulmino che era dei genitori di uno di noi. L'autista era vestito da Dracula, denti compresi, e per il resto sembravamo una armata Brncaleone che faceva ridere chiunque per strada si avvicinava al nostro mezzo di trasporto. Una volta andai a trovare una mia compagna di scuola in un paese che stava nella mia provincia, sono stata lì in campagna con lei per tre giorni, e il suo gruppone mi accolse subito come se fossi sempre stata una di loro. Un pomeriggio prendemmo le bici e pedalammo per km su e giù per quelle bellissime colline. C'era voglia di stare insieme, di condividere dei momenti di spensieratezza con molti altri giovani, di fare tante nuove amicizie, e ogni tanto per qualcuno scattava anche la freccia di cupido. Si rideva, si scherzava, ci si abbracciava...si usciva senza cellulare!!! (Non esisteva). E oggi? Ho l'impressione che non sia così. Non faccio di tutta l'erba un fascio, la mia è una considerazione di carattere generale, ma vedo spessissimo ragazzi con la faccia incupita rivolti dentro il cellulare anche quando essi sono con qualche amico. Non percepisco quella leggerezza di allora che, a pensarci oggi, mi scalda il cuore. Non vedo spesso sorrisi, apertura, ma bensì atteggiamenti di chiusura, alterigia, talvolta aggressività, e una gara a chi è più ammirato, riportando nella realtà la finzione del web, e la misura è data dal numero di follower: se ne hai pochi sei uno sfigato. Io non sono dentro la realtà dei giovani, per cui potrei sbagliarmi, spero che sia solo una mia impressione, perché altrimenti non sanno cosa si perdono. Alcuni hanno mille paure, fra cui l'eco-ansia, e in tanti (non tutti) seguono qualsiasi manifesto di ribellione venga alzato da chiunque sia un filino convincente, ma io penso che quello che loro credono sia paura del clima o rabbia per qulacos' altro in realtà sia ansia da solitudine, presente anche quando si trovano fra altre persone. Invece, ai miei vent'anni, non eri mai solo bensì "tranquillo, siam qui noi", e se ti eri scelto amici con buoni valori e senso dell'onestà, eri in una botte di ferro. Poi le cose cambiano, è verissimo il finale della canzone:

"Cosa vuoi? Il tempo passa per tutti lo saiNessuno indietro lo riporterà, neppure noi"

Infatti non è possibile. Ci si ritrova pieni di responsabilità, più soli, più stanchi, e quella leggerezza diventa un ricordo. Possiamo provare a creare ricordi nuovi, possiamo provare a costruire una nuova leggerezza, ma non sarà mai quella di quando si è giovani, spensierati e ci si sente immortali. 
Tutto questo mi fa riflettere su quante persone abbiamo conosciuto e frequentato nella vita. E' come se con ognuno di loro avessimo dovuto fare un pezzo del nostro cammino, tenersi per mano, aiutarsi a crescere, per poi dividersi nel momento in cui il destino ci mostra un bivio dove ognuno deve prendere vie diverse. Perciò oggi voglio esprimere la mia affettuosissima gratitudine a tutti coloro che ho frequentato, e in particolare ad Andrea, Stefania, Barbara, Cinzia, Stefano, Dani Ca., Patrizia, Marilena. Li porto sempre nel cuore. 
Dicono che quando inizi a parlare di ricordi significa che non ne hai di nuovi da costruire perché stai diventando vecchio!! Può darsi, sono stravicinissima ad entrare nei 60, ma io mi sento sempre una ragazza. Penso che noi donne siamo e restiamo sempre delle ragazze, anche quelle centenarie. 

Evviva, è Settembre!! Fa ancora caldo, ma essere usciti dall'Agosto è già un pensiero rinfrescante e comunque ieri c'è stata una pioggia fortissima che ha lavato le strade, coperto il sole, lasciato un pò di nuvolette e reso l'aria notturna più vivibile. 

11 commenti:

  1. Molto bello anche il mese di settembre !! Magari, quando non lo cercherai più, il filo che hai perso, salterà fuori !! Di solito va così!!! Evviva settembre, fa ancora caldo ma, almeno, agosto se ne è andato insieme alla sua afa !!!
    Riguardo a ciò che dici dei giovani , sono d'accordo. Quando ero giovane io, era un altro il modo di stare insieme!! Io non avevo un gruppone, sono sempre stata un pò timida e solitaria però c'era la voglia di stare con le poche amiche che avevo e di costruire dei bei momenti di vita. Eh, eh !! Io nei '60 ci sono già entrata, attenta perchè, da lì, gli anni volano !!! Credo che i social abbiano tante colpe, anche se hanno anche i loro pregi, ma hanno contribuito a stravolgere il mondo dei giovani, portandoli a fare un sacco di stupidaggini per avere qualche like in più, portandoli ad isolarsi in un mondo tutto loro, arrivando quasi a limitare i contatti con gli altri e a farli sentire inadeguati . Questo non è nè giusto, nè corretto ! IO, pur avendo passato i '60, continuo a cercare di costruire ricordi , con le mie poche amicizie ma buone. Il giorno che smetterò di costruire ricordi, allora sarò vecchia !!! Ciao cara.

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    1. Grazie Mirtillo, anche per l'alert! :D
      E continuiamo a costruirci ricordi, pur tenendo nel cuore le cose belle del passato. Visto che il tempo passa più veloce dopo i sessanta, allora non c'è da perder tempo ;)

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  2. Cara Rossella questo post è veramente bellissimo, pieno di emozioni e di ricordi, anche io ho visto il concerto, io ero poco più che quindicenne e gli 883 mi hanno accompagnata per lungo periodo e mi rivedo in molte cose che hai scritto.
    Il ricamo è molto bello, benvenuto settembre
    Angela-allo scoccare della mezzanotte

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  3. Non è che la matassina l'hai messa in una bustina sbagliata? A me è capitato! Comunque credo ai folletti, perchè non sai quante cose spariscono!! Sono perfetti i progetti dei francobolli per il ricamo d'autunno, felicissima che sia arrivato settembre, oggi piove e ha rinfrescato. Pare che il concerto degli 883 sia stato il più bello dell'anno! Condivido la tua riflessione, senza generalizzare, ma l'altro giorno un ragazzo ha detto alla radio che in queste vacanze ha spento tutti i social perchè si è reso conto che negli ultimi anni scegleiva le mete delle vacanze, o i ristoranti o ciò che faceva, in base alle foto da mettere su instagrame e quindi non viveva la sua vita, ma la vita degli altri!

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    1. Spero di no Irene! Ad ogni modo frugheró tra i marroni, puó essere che hai ragione tu, che sta nel marrone sbagliato.
      Quel ragazzo ha ragione e fa piacere vedere che ogni tanto qualche giovane riesce a rendersi conto del danno che certe cose fanno alla sua libertà.

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  4. bellissimo il francobollo e bellissimo il tuo post. Quante cose mi hai fatto venire in mente... compreso il concerto degli 883 a cui milioni di anni fa ho accompagnato i figli di un'amica :) Anch'io mi avvicino paurosamente ai 60, quindi condivido molti dei ricordi di cui parli. Era sicuramente un tempo diverso: oggi sembra impossibile che le nostre giornate si svolgessero senza cellulari alla mano, senza l'ossessione di essere costantemente reperibili. Sono un po' più ottimista di te però sui ragazzi che ora vivono quelle esperienze: ogni generazione deve creare il suo modo di vivere l'adolescenza, prendendo il meglio da quello che le offre il progresso e spero sinceramente che sia così anche per i ragazzi che oggi vediamo assorbiti nei tablet e negli smartphone. I sorrisi e le risate che a volte mi capita di incontrare mi fanno ben sperare...!
    Buona weekend e buon inizio di settembre
    PS facci sapere dov'è finita la matassina... a me ne sono sparite 3-4 anni fa e non le ho ancora ritrovate

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    1. Grazie cara Ele.
      Riguardo i giovani, spero tu abbia ragione, anche perché sono il futuro del mondo. Forse qui é il contesto ambientale metropolitano che non li aiuta, più dispersivo, caotico, più criminalità ecc… Lo vedo anche io in palestra: non comunicano con nessuno, stanno sempre a trafficare col cellulare, non salutano, hanno sempre il muso o l’aria scocciata e ogni tanto si scattano delle foto. Boh! Mi chiedo che ci vengono a fare visto che come lavoro fisico ne fanno poco.
      Magari in un contesto più a misura d’uomo la situazione é diversa, e mi piace il tuo ottimismo. In fondo la realtà metropolitana é solo una piccola cosa rispetto ad un insieme, come l’Italia, decisamente molto più vasto. Sono assolutamente d’accordo con te che i giovani devono cavalcare il loro tempo e quello che offre, anzi, forse questo principio vale un po’ per tutti.
      Un abbraccio e felice Settembre

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  5. Grazie per essere passata e un caro saluto.

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