venerdì 6 ottobre 2023

Autunno, ricamo e un pensiero


Finalmente ho avuto un pò di tempo per dedicarmi a questo schema iniziato da mesi, e con buon impegno sono riuscita a finirlo. Ci metto tantissimo a ricamare perchè non ci vedo più benissimo e cerco di fare il retro perfetto. Difatti io non so mai cosa vorrò farne, e perciò non posso pasticciare sul retro come invece potrei fare se volessi ricavarci un cuscino, una biscornu, un quadro ecc.... . Si consuma anche più filo facendo come me, perchè bisogna spesso staccare per ricominciare poco più in la, ma non posso fare diversamente. Lo trovo molto carino, anche se ho dovuto usare il filo metallico oro della DMC per fare le rifiniture del dorso dei libri e tali crocette non sono venute perfettissime. Si intrecciava, si sfaceva, si annodava .... che stress!! Ho provato pure a strofinare il filo sulla candela, come visto in un tutorial, ma niente da fare, ottenevo solo che la candela mi sporcava il lavoro. So di avere da qualche parte il prodotto apposta da usare col filo metallico per non farlo sfilacciare mentre si ricama, ma non sono riuscita a trovarlo. Mi sono un pò pentita di non averlo sostituito con un semplice giallo, ma quando ci ho pensato avevo già fatto tre libri e non avevo voglia di disfare. Ad ogni modo eccolo qua, finito, stirato, e immerso nei libri (quelli veri) scritti sul ricamo. Lo schema è della Little House Needleworks e si intitola "The Bookshelf". Ho usato fili della DMC su tela Aida 80 (20ct) color crema di Tessitura Artistica Chierese. E' una stoffa bellissima, molto fine ed elegante, anche se mi sono serviti non solo gli occhiali ma anche la lente di ingrandimento di gradazione elevata per vedere bene i piccoli quadrettini su cui fare le crocette. Ovviamente mi è servito anche un ago molto fino, talmente fino che la punta della cruna mi ha procurato una piccola vescica al dito medio destro. Ma non ha importanza, volevo finirlo a tutti i costi, me lo portavo avanti da mesi. 

Ed eccoci in pieno autunno: boschi vestiti di ambra e ruggine, nebbie mattutine, aria freddina e piogge che richiedono calze, stivaletti e maglioncino, odore di funghi e di vento che abbraccia le foglie cadenti, tazze di tea caldo preso davanti alle finestre che si affacciano su un cielo autunnale, copertine sulle lenzuola, sentieri nella foresta cosparsi di tappeti rossi e scricchiolanti, la tiepida luce autunnale che si insinua tra gli aberi che entrano in letargo ...... ....si certo: nei sogni!! Qui ancora siamo belli al caldo, e in certe ore si raggiungono i 30°. Dormo ancora con il lenzuolo e alcune finestre aperte, non ho osato ancora accendere il forno e giro vestita come tre mesi fa. E' vero che qua le "ottobrate" sono una tradizione, ma gli anni scorsi non giravo per casa con il prendisole. Conto che l'autunno, quello vero, quello che invita a mettere le mele con la cannella e il pane in forno, arriverà. Nel frattempo, lascio qui un collage di quello che è l'autunno per me, fatto con immagini prese dal web, e già solo mentre lo costruivo mi sentivo meglio. Ovviamente non manca la streghina con la sua zucca, per portare qui un pizzico di Halloween. Vuole essere un gesto beneaugurante di un bellissimo e vero autunno per tutti. Volevo utilizzare immagini scattate da me negli anni passati, ma sono tutte in quel mio hard disk che è deceduto mesi fa. 



A proposito di Halloween, in realtà ci avviciniamo alle feste di Ognissanti e dei Morti, ed io come ogni anno voglio lasciare un pensiero sia alla mia nonna materna che e soprattutto alla mia mamma. E' a lei che sempre voglio dedicare questa bellissima e toccante canzone di Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, il solo che può cantarla. E' proprio così che ci si sente, come bambini abbandonati, lasciati soli all'uscita da scuola, con i propri pesi e con le difficoltà della vita che ormai non possono più essere condivisi con lei che invece, come i fiori, dava tutto quello che aveva e che poteva senza chiedere niente. E' un senso di vuoto con cui si convive, che nel tempo smette di fare male, ma che non si riempie mai. A me oggi piace ricordare la mia mamma in un giorno d'autunno, all'inizio delle scuole (che quando ero piccola io avveniva in Ottbore), con il cortile della scuola pieno di foglie secche, mentre io con il mio grembiulino bianco e il fioccone blu esco con gli altri bambini e il maestro (una persona meravigliosa), e lei era già lì che mi aspettava, per assicurarsi che non mi sentissi persa, che non cercassi di avviarmi verso casa da sola. Lei era sempre lì, è sempre stata lì, e non solo fuori della scuola. Ora non può aiutarmi a portare i miei sassi, non può proteggermi dagli schiaffi della vita, eppure so che lei e mia nonna non mi lasceranno mai sola. Ma ecco la canzone: Le tasche piene di sassi, di Jovanotti
Volano le libellule sopra gli stagni e le pozzanghere in città / Sembra che se ne freghino della ricchezza che ora viene e dopo va / Prendimi non mi concedere nessuna replica alle tue fatalità / Eccomi son tutto un fremito ehi. - - - Passano alcune musiche ma quando passano la terra tremerà / Sembrano esplosioni inutili ma in certi cuori qualche cosa resterà / Non si sa come si creano costellazioni di galassie e di energia / Giocano a dadi gli uomini, resta sul tavolo un avanzo di magia. - - - Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti al cielo / E non so leggere vienimi a prendere, mi riconosci ho le tasche piene di sassi / Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti a scuola / Mi vien da piangere, arriva subito / Mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piena di schiaffi, il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te.  - - - Sbocciano i fiori sbocciano e danno tutto quel che hanno in libertà / Donano non si interessano di ricompense e tutto quello che verrà / Mormora la gente mormora falla tacere praticando l'allegria / Giocano a dadi gli uomini, resta sul tavolo un avanzo di magia. - - - Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti al cielo / E non so leggere vienimi a prendere, mi riconosci ho un mantello fatto di stracci / Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti a scuola / Mi vien da piangere, arriva subito / Mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piena di schiaffi, il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te.  - - - Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti al cielo / Vienimi a prendere, mi vien da piangere / Mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piena di schiaffi, il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te.  (Compositori: Franco Santarnecchi / Lorenzo Cherubini, Testo di Le tasche piene di sassi © Universal Music Publishing Group)