sabato 20 agosto 2022

Centrino a uncinetto



Un piccolo esperimento con un uncinetto 3 e adeguato filo di cotone 100% "Creativa Fino" della Anchor. Non è perfetto, è il primo centrino che faccio in vita mia, e forse l'ultimo, ma è quello che ha partorito la mia creatività in una giornata un pochino noiosa al mare dal suocero. Non mi andava di portare la borsa del ricamo, avevo appena finito il libro che stavo leggendo e non ne avevo uno di scorta, e così ho preso una bustina con gomitolino, ago da lana, forbicine e uncinetto, pratico da portare dietro e si può fare ovunque. Mi sono parcheggiata in spiaggia sotto ad un vecchio ombrellone rimediato nello sgabuzzino di mio suocero. Magari se avessi avuto uno schema da seguire sarebbe venuto meglio, visto che io non sono una uncinettatrice esperta e quindi tantomeno riesco a partorire capolavori senza un riferimento. Nonostante ciò, fa comunque la sua bella figura con i ninnolini appoggiati sopra. 
Andrebbe lavato e stirato, per definire meglio la rotondità, ma l'ho lasciato lì, in dono al suocero che aveva apprezzato l'opera "d'arte" col fiorellino al centro. 


venerdì 19 agosto 2022

Delicatezza tra le spine

Altopiano di Campo Imperatore - Gran Sasso


Questa lunga estate rovente e piena di orribili incendi ci ha spinto a scappare spesso sulle montagne in cerca di qualche ora di ossigeno, di resine profumate, di verde e di grandi spazi. In Agosto vi abbiamo trovato anche brutto tempo e perciò le escursioni sono state necessariamente brevi, ma le nubi, l'odore di umido, qualche nebbiolina e il fresco conferivano all'ambiente quell'aspetto autunnale che mi manda in brodo di giuggiole.
Fra tanta bellezza, che onestamente ho fotografato poco a causa della massiccia presenza di gente ovunque, mi ha colpito molto la rosa canina in fiore. 
Solitamente è con le bacche, oppure è spoglia in inverno, ma quest'anno, (forse erano i primi di Luglio) ho avuto la fortuna di vederne la meraviglia nei delicati petali rosa che si aprivano al sole tra le piccole foglie verdi e le spine. 
Sorprende come una pianta così forte e resistente a tutte le intemperie, sempre sulle difensive, che produce bacche dure molto vitaminiche dai colori rossi come l'autunno, sia allo stesso tempo capace di regalare qualcosa di così apparentemente fragile e lieve dai colori bianchi o rosa pastello, la cui leggerezza contrasta, in questo caso, anche con la durezza della montagna rocciosa sullo sfondo (il Gran Sasso in questo caso). Sembra voglia dirci che la bellezza e la gentilezza possono manifestarsi persino in mezzo alle avversità.
La rosa canina è una pianta anche molto generosa: difatti sappiamo tutti che le sue bacche mature contengono altissime quantità di vitamina C. Solitamente vengono usate per decotti o marmellate (ne ho comprate di buonissime) ma attenzione a pulire bene il peletto dentro che sta sulla polpa intorno al nocciolo, perchè può avere fastidiosi effetti irritanti per le nostre vie digestive. 

La bellezza non ha prezzo, e per questo non si paga, ma la si può contemplare e la si deve rispettare. Un'altro motivo per cui ho fotografato poco è che preferivo respirarla e godermela con tutti i sensi piuttosto che interrompere quei momenti per guardarla attraverso un filtro, per poi forse rivederla sul PC distorta da foto deludenti. Avevo un'amica che era, e penso lo sia ancora, bravissima a fotografare, mi sarebbe piaciuto riprendere il bosco come riusciva a farlo lei, ma io non sono una fotografa e non ne capisco nulla di ISO, AF e affini. Non sono una alpinista, mi limito a sentieri per tutti, e soffro pure di vertigini, ma in montagna e nel bosco trovo la casa dell'anima e la mia dimensione più profonda, e ogni volta che vedo un bosco bruciare o un ghiacciaio dissolversi mi fa male il cuore e provo un enorme senso di impotenza.