Per recuperare un pò di ossigeno, di fresco e di energia, ieri siamo andato a farci una bella passeggiata per boschi.
Si stava benissimo: ventilazione freschina, cielo sereno con qualche nuvoletta innocua, e profumi di fiori. Ahimè, nelle montagne all'orizzonte si nota una certa afa che crea uno sfocamento di esse.
I prati di montagna estivi sono sempre meravigliosi perchè vi si trovano mescolati tanti fiorellini di tipo diverso che creano un arcobaleno di colori sul tappeto verde.
Purtroppo non ho trovato l'iperico, da appendere alla porta di casa.
Un tempo, per il solstizio d'estate e la festa di San Giovanni, c'era una tradizione a Roma, davanti alla omonima basilica: vendere mazzettini di erbe che, messe sulla porta, tengono lontani gli spiriti cattivi o il malocchio delle fattucchiere. Tra queste erbe il più gettonato era l'iperico, che difatti è una pianta usata in erboristeria quando ci sono stati di agitazione o tristezza.
Volevo appenderne un bel mazzetto fuori, sul portoncino d'ingresso della mia casa, come si fa a Natale con le ghirlande di agrifoglio.
L'iperico è una piantina molto carina con dei fiorellini di un giallo lucente e caldo. Magari lo troverò in una prossima escursione.
Oggi vorrei aggiungere due foto di fiori: nella prima si vede la scintillante bellezza del prato ricoperto di fiori.
Nella seconda ho fotografato dei fiori bianchi che mi piacevano molto e che, secondo l' AI (spero che ci abbia azzeccato), si tratta di "Cerastium Tomentosum", noto come Peverina Tomentosa o Erba Lattaria