giovedì 7 agosto 2025

Gite d'Agosto


L'ondata nordica climatica dei giorni scorsi ci ha dato un sospiro di sollievo. Purtroppo ora è finita e si sta tornando verso il gran caldo. Dato che non partiamo, ogni tanto ci concediamo qualche piccola fuga verso i monti, dove l'aria è sempre più leggera e gradevole anche col caldo. Queste bellissime piantine adornavano i pascoli del Parco del Gran Sasso: sambuco ebbio, genzialnella, e poi, tra i tantissimi fiori di ogni colore e specie cosparsi nel parco, ho trovato finalmente l'iperico che cercavo. Ne ho fatto un bel mazzettino e l'ho appeso fuori dal portoncino legato con un nastino dorato. Purtroppo in Agosto questi luoghi di montagna diventano anche molto affollati, mentre le città si svuotano e assumono un aspetto desolato. Nei giorni passati c'è stato il Giubileo dei Giovani: un milione di ragazzi, a gruppi con i loro accompagnatori, muniti di bandiere, zaini, cappellini e magliette con il logo del Giubileo, hanno riempito la città festosi, pieni di gioia, cantando, percorrendo chilometri, e alloggiando un pò ovunque (luoghi istituiti dal Comune, parrocchie, conventi, campeggi). Ora che è finita e non li sento più passare sotto casa un pò mi mancano. Chissà perchè in città la desolazione disturba tanto quanto il troppo caos, mentre invece quando si va per boschi e luoghi di natura bellissimi si cerca proprio il silenzio. Forse per non disturbare quei suoni che in città non si sentono mai, come il fruscio delle fronde o dell'erba con la spinta del vento, o il canto singolare di uccellini che abitano il bosco, o la voce di una fonte, di una cascata, di un torrente. Oppure perchè nella natura si entra in contatto con la parte più primitiva e vera di noi stessi. O altrimenti semplicemente per non interrompere la magia del momento, rilassarsi e svuotare la mente. Più probabilmente per tutti e tre i motivi  insieme. 
Scrivo questo post un pò di corsa perchè in questi giorni ho la connessione difettosa, mi fermo qui ma volevo augurare a tutti un felice Agosto, con tanti ricordi da riportare a casa. 


mercoledì 25 giugno 2025

Da schema "Farm Life" di LHN


Ed ecco un nuovo ricamino finito, ma prima devo raccontare un fatto. Vi è mai capitato che mentre seguite uno schema di un ricamo, quasi alla fine vi accorgete che non vi basta la stoffa? Ebbene, è quello che è successo a me con questo ricamo. Mi mancava l'ultima fila in alto da ricamare, ovvero quella con il disegno della fattoria con un albero, che aveva nuvolette ai lati. Era la parte più divertente da fare, dopo così tante carotine, gallinelle ecc... ma purtroppo, se lo avessi ricamato, non mi restava in alto alcuno spazio di stoffa. Non so come ho fatto a sbagliare, ero sicura di aver contato i quadretti giusti, e dire che stavo usando un'Aida, molto più facile da contare che non il lino. Inizialmente mi sono arrabbiata con me stessa, evidentemente sono stata troppo distratta quando ho tagliato la stoffa, e avrei buttato tutto per ricominciare su una pezza nuova, ma era stato un lavoro complicatino per il fatto che fino a quel momento ci avevo ricamato un mare di soggetti piccolissimi ma pieni di colori, e ci stavo lavorando da un paio di mesetti, anche se non in modo continuativo. Per fare un esempio: sulle microscopiche gallinelle c'erano la bellezza di quattro colori. Quasi più colori che punti! In più, è stato faticoso da quando è iniziato questo caldo perché mi sudavano le mani per cui mi si appiccicavano i fili e l'ago sulle dita, e la stoffa stessa mi faceva sudare. No, buttare tutto il ricamo proprio no. Alla fine, dopo averci pensato un bel pò, ho deciso di non fare la parte con la fattoria e di sostituirla con una sorta di cielo, prendendo esempio da quello che c'era nello schema e reinventandolo. Mi è dispiaciuto, perché adoro ricamare le casette. Ne ho fatte tantissime in passato, ne ho pezze piene, e quello schema lo avevo scelto proprio perché in cima c'era la fattoria, ma ho dovuto fare una scelta. E così, eccolo qua il mio ricamo su schema "Farm Life" di Little House Needleworks "rivisitato", ovvero. alla "modo mio". Poi alla fine non mi dispiace nemmeno così, trovo che è venuto carino. D'altronde perché farsi scoraggiare per così poco? E' un Farm Life alternativo. L'ho realizzato a due fili su Aida 64 (16ct) Permin of Copenaghen colore Amazing Grey con un aghetto 28 e fili mouliné della DMC.  
Siamo in piena estate, e per ora non ho in previsione delle partenze, ma farò delle gitarelle giornaliere. Penso che fino a settembre metto da parte aghi e fili, per i motivi già descritti sopra e che trasformano uno svago in una faticata. L'estate è stressante, ma ha qualche lato positivo: si mettono abitini comodi veloci da indossare che fanno sentire libere. Per me sono completamente banditi gli indumenti aderenti. Ceniamo in terrazza, magari di fronte ad un bel tramonto e al volo delle rondini. Ci sono le stelle cadenti, le lucciole, le ciliegie, i chioschetti aperti sul mare, la freschezza rinvigorente dei boschi, la brezza che si alza la sera al tramonto e che talvolta profuma di falso gelsomino. Chissà che pensando a questo io possa soffrire meno gli aspetti negativi di questa stagione, che su di me hanno effetti pesantissimi. Il problema è che il peggio deve ancora arrivare. Forza e coraggio: mancano sessantotto giorni a Settembre, per me il conto alla rovescia è aperto.