L'ondata nordica climatica dei giorni scorsi ci ha dato un sospiro di sollievo. Purtroppo ora è finita e si sta tornando verso il gran caldo. Dato che non partiamo, ogni tanto ci concediamo qualche piccola fuga verso i monti, dove l'aria è sempre più leggera e gradevole anche col caldo. Queste bellissime piantine adornavano i pascoli del Parco del Gran Sasso: sambuco ebbio, genzialnella, e poi, tra i tantissimi fiori di ogni colore e specie cosparsi nel parco, ho trovato finalmente l'iperico che cercavo. Ne ho fatto un bel mazzettino e l'ho appeso fuori dal portoncino legato con un nastino dorato. Purtroppo in Agosto questi luoghi di montagna diventano anche molto affollati, mentre le città si svuotano e assumono un aspetto desolato. Nei giorni passati c'è stato il Giubileo dei Giovani: un milione di ragazzi, a gruppi con i loro accompagnatori, muniti di bandiere, zaini, cappellini e magliette con il logo del Giubileo, hanno riempito la città festosi, pieni di gioia, cantando, percorrendo chilometri, e alloggiando un pò ovunque (luoghi istituiti dal Comune, parrocchie, conventi, campeggi). Ora che è finita e non li sento più passare sotto casa un pò mi mancano. Chissà perchè in città la desolazione disturba tanto quanto il troppo caos, mentre invece quando si va per boschi e luoghi di natura bellissimi si cerca proprio il silenzio. Forse per non disturbare quei suoni che in città non si sentono mai, come il fruscio delle fronde o dell'erba con la spinta del vento, o il canto singolare di uccellini che abitano il bosco, o la voce di una fonte, di una cascata, di un torrente. Oppure perchè nella natura si entra in contatto con la parte più primitiva e vera di noi stessi. O altrimenti semplicemente per non interrompere la magia del momento, rilassarsi e svuotare la mente. Più probabilmente per tutti e tre i motivi insieme.
Scrivo questo post un pò di corsa perchè in questi giorni ho la connessione difettosa, mi fermo qui ma volevo augurare a tutti un felice Agosto, con tanti ricordi da riportare a casa.