venerdì 2 dicembre 2022

Natale alla "Casa nella prateria"

Da schema "Little House" di Fairy Wool in the Wood


Natale si avvicina ed io ho finalmente finito il mio ricamino iniziato a fine Ottobre. Lo schema non è composto di molti elementi ma io ho avuto davvero poco tempo per farlo.
Le ultime due sere mi sono decisa che dovevo terminarlo a tutti i costi, anche perchè quando mi trascino un lavoro per molto tempo poi mi annoio, e quindi.... eccolo qua! Finito e stirato. 

Si tratta dello schema "Little House" di Fairy Wool in the Wood, e l'ho ricamato con fili DMC (cambiando un paio di colori), a due fili, usando un aghino finissimo 26 (durante il ricamo ne ho spezzati 6) su stoffa Aida di lino 80 (20ct) colore Naturale (Raw) della Zweigart, quindi con una trama molto piccola simile a quella delle stoffe di lino classiche. 
E' ovviamente ispirato alla serie tv "La Casa nella Prateria", liberamente tratta (molto liberamente) dall'omonima serie di libri autobiografici scritti da Laura Ingalls. 
Li ricordate?




Forse per chi non ha la mia età i soggetti in foto risulteranno dei perfetti estranei o ne avrà sentito parlare solo per sentita dire. Tutti quelli della mia età li hanno conosciuti grazie alla fortunata serie televisiva a cui ho accennato. 
Quando ero piccola non mi sono persa una puntata e avevo grande simpatia proprio per la bimba che rappresentava Laura, dato che era una piccola e dolce scavezzacollo un pochetto "maschiaccio" (così si usava dire a quel tempo). 
Quello che poi, crescendo, ha continuato a piacermi di quella famiglia era la semplicità del tipo di vita che conducevano, pur non mancando loro mai niente. Certo, era una vita di sacrifici, di molto lavoro, di necessità di adattamento, di coraggio, ma anche di grande onestà, gentilezza e dignità. 
La serie di telefilm era uno splendido spaccato di vita su come hanno vissuto i pionieri che si insediavano nelle grandi praterie, e in che modo si è evoluta e modernizzata la loro quotidianità nel tempo. Ci sono puntate in cui arriva nel loro piccolo paese l'editoria, il telefono, e infine il treno che però caccia via quella gente dai loro territori e li spinge nelle città. E' anche un'ottimo racconto su come funzionava la società dell'epoca. 
Io adoravo casa Ingalls, innazitutto perchè era tutta di legno, e poi perchè mi piaceva vederli mangiare o le bimbe studiare su un bel tavolo di legno grezzo fatto a mano posto davanti ad un bellissimo caminetto in pietra. C'era molto "calore" famigliare, e una bambina quale ero non poteva non amare tutto questo.  
Ebbene nel mio ricamo possiamo vedere in primo piano tutta la famiglia Ingalls nella versione base: Charles il padre, Caroline la madre, e le figlie Mary, Laura e Carrie, in mezzo al granturco. Ai lati, un pò indietro, vediamo a destra il reverendo Robert Alden con la sua carrozzella di fronte alla chiesetta che fungeva anche da scuola, mentre invece a sinistra abbiamo Nels e Harriet Oleson di fronte al loro emporio commerciale. Nels, che nel film era solito spazzare sempre di fronte all'entrata del negozio, è rappresentato con una scopa in mano. 
Nella foto qui sopra invece c'è tutta la famiglia intera. Dato il periodo, ho cercato una immagine che fosse natalizia. Erano belle le puntate riferite alla notte di Natale, con i piccoli doni, magari fatti a mano, che si scambiavano tra loro, con i racconti davanti al fuoco e con Charles che dopo cena suonava il violino. Qui sotto, il libro che ho io, il primo della serie di racconti scritti da Laura, piccole storie semplici di vita a inizio '900.  




Ora Natale si avvicina, e insieme ad esso anche il nuovo anno: Dicembre è un lungo periodo di feste. Io ho già fatto sia l'albero (con presepe annesso) che i regalini, approfittando del Black Friday, e sulla mia porta di entrata luccica una bella ghirlanda dai colori rosso, verde e porporina d'oro. 
Speriamo che di quando in quando si possa andare a godere di qualche bel paesaggio coperto di neve che luccica sotto un pallido sole invernale, e magari anche da dentro un rifugio adornato per le feste, seduti vicino ad una finestra con davanti, sul tavolo, una bella e fumante polenta con i funghi. Ho letto le previsioni del periodo natalizio. Certo, si tratta di un periodo troppo lungo per poter predire con certezza cosa farà il tempo, ma le previsioni metereologiche sul lungo periodo non sembrano essere d'accordo con me. Comunque, Auguri!!


giovedì 1 settembre 2022

Crocette marine

Ricamo da schema "Une journèe a la mér" di Tralala

 

Questa estate è stata dura ricamare, la canicola mi faceva sudare anche le mani. Per questo motivo, e anche per un bisogno di staccare dalle solite cose, ho ricamato poco e per fare questo divertente e allegro schemino, dal titolo "Une journèe a la mér" di Collection Tralala, ci ho messo due mesi. 
Ho cambiato alcuni colori, la sabbia e il mare, per fare risaltare meglio i toni sul tipo di stoffa usato da me, ovvero una bellissima Aida di lino 72 (18 ct) colore Naturale (raw) della Zweigart. I fili erano DMC e ago 28 fino fino. 
Questa stoffa mi è piaciuta molto perchè nonostante sia di trama molto piccola, i buchini dei quadratini della stoffa di tipo Aida si vedevano benissimo, e ha una rigidità che in questo caso in fase di ricamo ho apprezzato..... ma un pò meno stasera quando l'ho stirata. 
In foto il celeste chiaro sparisce un pò.

Qui abbiamo accolto Settembre con una bella pioggia rinfrescante che ci ha fatto svegliare al mattino con un arietta simile all'autunno. Sono molto contenta che finalmente siamo arrivati alla mia stagione preferita, anche se ho l'impressione che torneranno presto scorci di estate e che il caldo, seppur mitigato rispetto ai giorni trascorsi, non se ne andrà tanto presto. 
Intanto mi è piaciuto uscire sotto le nuvole scure che correvano in cielo, e mi sono comprata dei pantaloni adatti al primo periodo dell'autunno, quando si porteranno ancora i sandali ma il clima non sarà più adatto per i vestitini estivi che lasciano nude le spalle. 
Adoro indossare i maglioncini e i jeans (che in estate non porto perchè mi fanno sudare le gambe), camminare su stradine nei parchi coperte di foglie cadute, sentire l'odore del vento carico di piogge, cucinare qualcosa senza che il calore dei fornelli mi faccia scappare via, respirare l'aria pungente dei mattini d'autunno, e godere dell'odore delle caldarroste che riempie la cucina. 

Ogni anno in questo periodo, vedendo cartolerie e supermercati pieni di zainetti, astucci e diari scolastici, scatole di pennarelli ecc.... non posso fare a meno di ricordare le scuole elementari. 
Avevo un maestro bravissimo, che ci rendeva le lezioni divertenti e interessanti, e tutti noi della nostra classe amavamo molto andare a scuola. Ricordo ogni primo giorno scolastico di ogni anno (che era sempre il 1° Ottobre). Ricordo l'emozione di aprire l'astuccio e poter cominciare ad usare le matite nuove, le vecchie grandi finestre in legno della mia scuola che davano sugli alberi del cortile che in quel periodo perdevano le foglie, il pavimento di cotto, la scala di pietra per arrivare in classe, l'odore dei quaderni e della cartoleria dove li compravamo, la plastica trasparente che utilizzavamo per ricoprire il libro di studio, la Barbie che mi fu regalata a Natale del 1971 e che portavo sempre nella cartella. Rammento come fosse ieri l'emozione quando la trovai sotto l'albero, e quella piccola donna indipendente, che invece di avere a che fare con passeggini e biberon se ne stava al mare tutta abbronzata, con il suo asciugamanetto giallo e il costume celestino, mi apri tutto un mondo di gioco e di storie da inventare, mi creò molta emozione, e da allora ho giocato solo con lei e la avevo sempre con me ovunque andassi. Credo che ancora oggi sia il gioco più bello che una bambina possa ricevere. 

Insomma, alla fine sono partita da un ricamo estivo del mare e sono finita al Natale. Divago, ed è presto per pensarci. Prima ci sono l'equinozio di autunno, e le feste dei defunti, ma è per me un sollievo pensare che stiamo uscendo dalla canicola estiva per andare verso il periodo più bello e scintillante dell'anno.

Ai tempi delle mie scuole elementari festeggiavamo pure il 4 Ottobre, giorno di San Francesco patrono d'Italia e considerato anche giornata della fratellanza, quando solo le scuole chiudevano per la ricorrenza. Ricordo ancora che non si faceva in tempo ad entrare in classe per il nuovo anno che già c'era una festa! Sono molte le festività abolite o spostate alla domenica. Ad esempio, anche il 2 novembre, festa dei morti, anch'essa era, a quel tempo, una festività scolastica. Insieme alle feste abolite (San Giuseppe a Marzo,  o l'11 Febbraio, ma non ricordo che ricorrenza fosse stata), se ne andarono anche i giorni di ponte che a volte venivano a crearsi, e i giorni di scuola aumentarono fino che, ai tempi per me delle medie, anticiparono anche il primo giorno di scuola che era poco prima dell'equinozio di autunno. Rammento ancora che fu strano andare a scuola quando ancora non era finita l'estate, e oltretutto alle medie non mi divertivo più, avevo professori severi, e provavo molta malinconia per le scuole elementari e il nostro eccezionale maestro. 

A proposito del Natale: a me piace ricamare gli schemi con l'agrifoglio, l'albero di natale, la casetta con la neve, ecc... ma l'anno scorso una parente mi fece ricapitare da Casa Cenina un dono in cui c'erano anche due schemi di "presepi". Sono carini, e uno è di LHN (o di CCN...non ricordo bene), ma non faccio di solito ricami a tema religioso o con simbologie di carattere spirituale di qualsiasi genere, poichè io reputo il ricamo una sorta di passatempo o di gioco. Però non ho da parte schemi natalizi oltre a quelli con i presepi e pensavo di dare soddisfazione a colei che me li ha regalati, sono piccoli, non sembrano impegnativi, magari ci faccio montare dalla sarta una bella trina sul bordo ricavandone due centrini e glieli regalo..... boh. Non sono convinta. Ci devo pensare. 
Intanto, benvenuto Settembre!!




(Lo so: questi gadget da appiccicare sul blog non vanno più molto di moda. Ma io sono più retrò di un dinosauro, e questi di LRN ce li ho da parte da anni. Ogni tanto ne tiro fuori uno dal cilindro.)

sabato 20 agosto 2022

Centrino a uncinetto



Un piccolo esperimento con un uncinetto 3 e adeguato filo di cotone 100% "Creativa Fino" della Anchor. Non è perfetto, è il primo centrino che faccio in vita mia, e forse l'ultimo, ma è quello che ha partorito la mia creatività in una giornata un pochino noiosa al mare dal suocero. Non mi andava di portare la borsa del ricamo, avevo appena finito il libro che stavo leggendo e non ne avevo uno di scorta, e così ho preso una bustina con gomitolino, ago da lana, forbicine e uncinetto, pratico da portare dietro e si può fare ovunque. Mi sono parcheggiata in spiaggia sotto ad un vecchio ombrellone rimediato nello sgabuzzino di mio suocero. Magari se avessi avuto uno schema da seguire sarebbe venuto meglio, visto che io non sono una uncinettatrice esperta e quindi tantomeno riesco a partorire capolavori senza un riferimento. Nonostante ciò, fa comunque la sua bella figura con i ninnolini appoggiati sopra. 
Andrebbe lavato e stirato, per definire meglio la rotondità, ma l'ho lasciato lì, in dono al suocero che aveva apprezzato l'opera "d'arte" col fiorellino al centro. 


venerdì 19 agosto 2022

Delicatezza tra le spine

Altopiano di Campo Imperatore - Gran Sasso


Questa lunga estate rovente e piena di orribili incendi ci ha spinto a scappare spesso sulle montagne in cerca di qualche ora di ossigeno, di resine profumate, di verde e di grandi spazi. In Agosto vi abbiamo trovato anche brutto tempo e perciò le escursioni sono state necessariamente brevi, ma le nubi, l'odore di umido, qualche nebbiolina e il fresco conferivano all'ambiente quell'aspetto autunnale che mi manda in brodo di giuggiole.
Fra tanta bellezza, che onestamente ho fotografato poco a causa della massiccia presenza di gente ovunque, mi ha colpito molto la rosa canina in fiore. 
Solitamente è con le bacche, oppure è spoglia in inverno, ma quest'anno, (forse erano i primi di Luglio) ho avuto la fortuna di vederne la meraviglia nei delicati petali rosa che si aprivano al sole tra le piccole foglie verdi e le spine. 
Sorprende come una pianta così forte e resistente a tutte le intemperie, sempre sulle difensive, che produce bacche dure molto vitaminiche dai colori rossi come l'autunno, sia allo stesso tempo capace di regalare qualcosa di così apparentemente fragile e lieve dai colori bianchi o rosa pastello, la cui leggerezza contrasta, in questo caso, anche con la durezza della montagna rocciosa sullo sfondo (il Gran Sasso in questo caso). Sembra voglia dirci che la bellezza e la gentilezza possono manifestarsi persino in mezzo alle avversità.
La rosa canina è una pianta anche molto generosa: difatti sappiamo tutti che le sue bacche mature contengono altissime quantità di vitamina C. Solitamente vengono usate per decotti o marmellate (ne ho comprate di buonissime) ma attenzione a pulire bene il peletto dentro che sta sulla polpa intorno al nocciolo, perchè può avere fastidiosi effetti irritanti per le nostre vie digestive. 

La bellezza non ha prezzo, e per questo non si paga, ma la si può contemplare e la si deve rispettare. Un'altro motivo per cui ho fotografato poco è che preferivo respirarla e godermela con tutti i sensi piuttosto che interrompere quei momenti per guardarla attraverso un filtro, per poi forse rivederla sul PC distorta da foto deludenti. Avevo un'amica che era, e penso lo sia ancora, bravissima a fotografare, mi sarebbe piaciuto riprendere il bosco come riusciva a farlo lei, ma io non sono una fotografa e non ne capisco nulla di ISO, AF e affini. Non sono una alpinista, mi limito a sentieri per tutti, e soffro pure di vertigini, ma in montagna e nel bosco trovo la casa dell'anima e la mia dimensione più profonda, e ogni volta che vedo un bosco bruciare o un ghiacciaio dissolversi mi fa male il cuore e provo un enorme senso di impotenza.

giovedì 16 giugno 2022

Girasoli

Da schema "Little Miss Sunflower" di LHN


Ecco terminato il mio lavoretto per l'estate. Lo schema di riferimento è di Little House Needlework e si intitola "Little Miss Sunflower". 
Il colore beige chiaro e il giallo intenso li ho decisi io, poichè il bianco e il giallo scuro, quasi marroncino, consigliati da LHN, non avevano risalto su questa stoffa, una Aida 80 (20ct) colore crema (molto più chiara di come appare in foto) di Tessitura Artistica Chierese. Ho usato fili DMC, quasi tutti come da schema, aghino 26 e tanta pazienza per i piccoli, molto piccoli, particolari. 
E' molto simpatica la Miss dei girasoli, con le sue codine stile Pippi Calzelunghe e il suo grembiulino a fiori. Il tralcio verde sul tetto si nota poco in foto, magari ci stava meglio un tono più chiaro e vivace, ma ormai è cosa fatta. 
I girasoli sono più indicati per il perido di Agosto, ma avevo messo da parte questo schemino l'anno scorso e avevo voglia di vedere cosa riuscivo a farne. Forse mi metto in pausa per un paio di mesi, è iniziata una estate troppo calda e anche ricamare mi fa sudare.. Vorrei rifugiarmi tra le piovose brughiere della Cornovaglia che odorano di vento del nord, ma mi aspetta invece molto, mooooolto meno, e non in "formato vacanza". 
Sento il bisogno di mettere in stand by il computer per un pò, magari fra qualche giorno fino a dopo ferragosto.
Mi serve il silenzio dei boschi, la brezza del mare (ma ce ne sarà?), la luce della Luna appoggiata sulle onde, le stelle cadenti, il caffè d'orzo al chiosco sulla spiaggia, i profumi intensi delle erbe di montagna, il suono degli alberi che si agitano al vento del pomeriggio, l'odore della salsedine e la vista di vette rocciose che grattano il cielo. 

Con l'augurio di una felice estate, che a breve col solstizio ci regalerà il giorno più lungo dell'anno, vi lascio con una bellissima cascata fotografata anni fa nel fitto bosco della Valle Aurina sulle Alpi, con una eccezionale Nikon digitale compatta comprata nel 2006. Sono andata a rivedere vecchi scatti fatti con le fotocamere vere per fare un confronto con le foto di oggi eseguite con gli smartphone. La qualità è quella delle macchine fotografiche di allora, meno performanti ma con le quali era possibile riprendere immagini bellissime. Niente a che vedere con certi cellulari odierni, ed io mi riferisco a quelli il cui marchio molto famoso con sistema Android vanta dispositivi fotografici incredibili che invece sgranano le foto nel tentativo di edulcorarle, creano degli sfondi pieni di "rumore" (gergo fotografico che ho letto sul web 😉), falsificano i colori, e richiedono un numero considerevole di scatti prima di ottenerne uno buonino. Il fatto è che gli smartphone sono così comodi da portare dietro! Non ingombrano, li metti nella borsa. Forse devo provare a cambiare marca la prossima volta.


sabato 4 giugno 2022

Calligrafia in un piccolo mondo antico



Qualche mese fa ho acquistato questo blocco della Brause per esercitazioni di calligrafia e in questi giorni ho provato a fare degli esperimenti aiutandomi con un tutorial. 
Questo blocco è specifico per i principianti e le righe oblique che, nella foto, si vedono in trasparenza, sono date da fogli mobili che hanno lo scopo di aiutare nella inclinazione delle lettere. In questo caso serve per la calligrafia inglese, che è quella che mi piacerebbe saper usare in modo fluido. 
La scatola del kit per calligrafia mi fu regalata qualche anno fa, e il pennino che si vede appoggiato sul foglio ce l'ho dai tempi delle scuole medie 😄.
Esistono molti tipi di caratteri, alcuni moderni con alfabeti liberi e fantasiosi spesso usati in copertine di libri, quaderni, manuali ecc..., altri medioevali, tipici dei libri antichi che si trovano nei monasteri, scritti in epoche remote da monaci emanuensi. 
Dato che non devo scrivere alcun codice miniato ne creare copertine, mi accontenterei di acquisire un bel carattere corsivo. 

La difficoltà per ora sta soprattutto nel dosare la pressione del pennino e la fluidità tra le lettere. Spesso mi succede di premere troppo e vedere scivolare giù tanto inchiostro, mentre la scrittura è ancora legnosa e, se non ho le righe, decisamente storta. 

Quando andavo a scuola e anche dopo, negli anni trascorsi in ufficio contabile, avevo una calligrafia piuttosto bella, poi però con l'uso di computer e cellulari ci ho perso la mano e ora mi accorgo che mi stanco subito, tengo la penna in modo rigidissimo e quindi anche la scrittura è ingessata, spigolosa, e se scrivo velocente i miei appunti sono illeggibili come una ricetta medica. E' vero che ormai, purtroppo, si fa tutto con il PC, raramente, se non addirittura mai, si scrive una lettera a mano, ma ci si affida a mail, messaggini o anche commenti sui web-spazi personali delle persone a cui ci rivolgiamo: così è più veloce, arriva subito, si risparmia il fracobollo e non si spreca carta. Io però sono un dinosauro nostalgico in certe cose, anche perchè ho vissuto in tempi in cui il massimo della tecnologia che avevamo era la macchina da scrivere, e nemmeno quella elettrica ma bensì con i tasti meccanici, spesso anche duri da premere. Ricevere una lettera, magari da una affezionata cugina, da una amica/o che avevi conosciuto in vacanza, oppure anche un biglietto di auguri, era sempre una emozione: era stata scritta solo per te, con la mano di quella persona, con il suo affetto o con la nostalgia di te, forse con qualche sbavatura ma su una bella carta scelta per te e quella lettera ti stava aspettando nella tua cassetta della posta. Mia madre faceva scrivere sempre a me il testo e l'indirizzo delle cose che spediva, e guai se sporcavo il foglio con l'inchiostro della stilografica o se sbagliavo l'ortografia!

Come ho già detto in passato, mi piacciono i "piccoli mondi antichi", lo stile vittoriano, le vecchie tazze da tè decorate, le piccole cose quotidiane, i vecchi ricami, i vestiti lunghi, i muri di pietra, gli antichi borghi, i casolari nel bosco, i cottage e i giardini all'inglese, le baite di montagna, i castelli medioevali, le manor house inglesi, le brughiere della Cornovaglia, le lande scozzesi, i fari sulle scogliere, le antiche tradizioni, i casali toscani circondati dai loro tipici paesaggi, e percepisco "l'arte" della bella calligrafia come parte di tutto questo mondo in parte perduto. E mi piace la gentilezza, cosa che nell'era dei social dei calunniatori e degli odiatori, del bullismo, delle baby gang, dei complottisti, delle aggressioni tanto per divertirsi, e della maleducazione generalizzata in un mondo sempre più allo sbando che sta perdendo ogni etica, ogni valore, e dove si crea sempre più paura, mi sembra diventare cosa rara, come se anch'essa si stesse dissolvendo nella modernità e fosse sempre più relegata ad un mondo antico ritenuto stucchevole, anche se a volte accadono cose che ti fanno sperare.

Qualche giorno fa un piccolo di gabbiano prossimo al volo è caduto da qualche tetto, magari mentre tentava di sollevarsi approfittando di qualche folata di vento. Così si è trovato da solo in strada e ogni tanto cercava di attraversarla rischiando di finire sotto ad una macchina mentre la colonia volava su di lui e con strepitii cercava di riportarlo sul marciapiede. Secondo i consigli delle associazioni di protezione animali, quando si trova un cucciolo di gabbiano per terra va lasciato stare perché la madre sa dov'è e continua a nutrirlo. Il problema è che questo pargolo proprio non voleva stare tranquillo ed essendo curioso, ma anche spaventato e smarrito, non si dava pace e non stava fermo in un luogo specifico. Ad un certo punto, guardandolo dal terrazzo, ho notato qualcosa di strano al suo lato sinistro, come se un'ala fosse leggermente pendente. Il giorno prima, quando mi sono affacciata per tutto quello strepitare, avevo visto che un ragazzo col monopattino gli era volutamente passato da vicino fino a sfiorarlo mentre il piccolo apriva le ali per aiutarsi a scappare dalla strada e mi era parso che gli avesse pestato l'estremità di un ala, ma a distanza non si capiva bene. Forse quella anomalia che  mi sembrava di vedere sulla gabbianella era dovuta a questo, e mi sono chiesta cosa fare, se comprare un pacchetto di alici, mettergliele in un luogo sicuro dove attirarlo, e magari, mentre se ne stava lì a far da guardia al suo desinare, approfittarne per far venire qualcuno della protezione animali o della Lipu, con il rischio però che fra scendere di casa e andare al negozio lui si fosse già spostato chissà dove. Nel frattempo che cercavo una strategia, vedo arrivare una ragazza con l'auto. Parcheggia, scende, lo vede, lo osserva, e si sofferma proprio dove io avevo notato qualcosa di anomalo. Prova ad avvicinarsi ma lui cerca di scappare verso la strada e così lei si allontana. Evidentemente era venuta con un motivo preciso e di rapida esecuzione poiché dopo cinque minuti torna alla sua auto ma nota il gabbiano appoggiato da una parte. Si avvicina piano piano ma lui, come al solito, si scansa, tenta di allonatanarsi, lei lo segue e alla fine, con dolcezza, riesce ad afferrarlo. Lui è pesante, scalcia un pò ma lei se lo stringe al petto come un bambino, ci parla, lo accarezza, lo calma, gli apre un pò l'ala ferita, lui ricomincia a scalciare e così lei torna a calmarlo, lui cerca di beccarla ma lei affettuosamente gli regge il becco, di nuovo lo accarezza e piano piano sale in macchina con lui, resta un pò lì a coccolarlo, poi armeggia un attimo per sistemarlo e parte. Quel giovane alato, nato in un luogo per lui inadeguato e pericoloso a causa dell'attrattiva esercitata sui suoi genitori dalla presenza di spazzatura per le strade di una città sporca con micro discariche disseminate ovunque, avrà ora possibilità di sopravvivere e volare verso il mare, la sua vera casa. Quanta gentilezza e dolcezza c'era in quella giovane donna! Mi ha commossa e mi ha fatto ben sperare che non tutto è perduto, che tutta  quella cattiveria e l'inclinazione al crimine, all'odio, alla maldicenza e alla brutalità, di cui le news di giornali e TV sono piene, possano rappresentare solo la punta annerita di un iceberg che sotto, nella sua parte più grande ma meno in vista, è ancora azzurro e limpido, come il piccolo mondo antico nei miei pensieri. 

lunedì 2 maggio 2022

Uccellini e coniglietti

Da schema "Celebrate Spring"  di Madame Chantilly



Durante il mese di Aprile, come ogni anno, ho dedicato qualche giorno  a fare le pulizie di primavera, e quest'anno ci ho messo un pò più del solito perchè ho voluto svuotare i mobili di tutto ciò che giaceva lì dentro da anni e che era perfettamente inutile. Ho trovato depliant, pezzi di cavi elettrici, abiti che non mi entrano e non mi entreranno mai più e che tenevo da quando avevo 30 anni, vecchi romanzetti che avevano perso le pagine, cassette per una videocamera che non abbiamo più, scatole di vecchi cellulari Nokia degli anni'90, zainetti inutilizzabili regalati dalle agenzie di viaggio ecc... ecc.... . Ora sembra quasi che ci sia più aria, e non ho lasciato niente, a parte qualche ricordo, che non può o non potrebbe essere di utilità. Certo non mi sono divertita e anche solo a raccontarlo mi sale la noia, ma a volte è necessario. Forse avevo bisogno di rinnovamento.

Ad ogni modo, tra un armadio e una cassetta degli attrezzi, tra uno stipetto della cucina e uno scaffale dello sgabuzzino, a tempo perso ho ricamato questo disegno in foto.
Si tratta di uno schema di Madame Chantilly intitolato "Celebrate Spring". Sto cercando di finire le tele di lino che ho, in modo da poter poi usare solo ed esclusvamente l'Aida, poichè la mia vista si ribella alla trama degli altri tipi di stoffe. 
Armata di occhiali e lente con luce, ago 26 e i giusti colori dei fili DMC, piano piano ho portato a termine questo allegro disegno fatto di uccellini, coniglietti, fiori, bulbi, pecorelle e bellissime roselline. Non sono proprio sicura di aver fatto tutti i punti perfetti, ma sono abbastanza soddisfatta del risultato. Ho usato un lino Cashel 28ct - Light Mocha.  
Dato che la stoffa non era esattamente dello stesso colore consigliato nello schema, ho dovuto anche cambiare qualche colore dei fili perchè altrimenti le crocette si mimetizzavano con il fondo. 

Ieri sono andata al cinema a vedere "Downton Abbey II - Una Nuova Era". Mi piace tantissimo la serie TV su cui è basato. Avevo visto anche il primo film che fecero per il cinema, e ora sono andata a vedere il secondo che chiude il cerchio. Si tratta di una vicenda appassionante, anzi, due vicende, e alcune situazioni rimaste in sospeso con la fine della serie e del primo film vengono qui definitivamente risolte, il che fa pensare che non ci saranno altri sequel. 




Ci sono sempre dei costumi bellissimi, paesaggi stupendi della campagna inglese e anche del sud della Francia, intorno ad una villa la cui vera location sembra essere in prossimità di Cannes. Molte scene ci raccontano di quello che è stato il passaggio dal cinema muto e gesticolante a quello recitato parlato, ma daltronde tutta la serie ha sempre raccontato il passaggio da una società dei primi del novecento fino alla "modernità" alle soglie degli anni trenta. Il film non manca del solito umorismo inglese di Lady Violet (la mitica Maggie Smith) o di Lord Grantham, ed è piaciuto anche a Mr.Scrooge, che solitamente non ama questo genere di pellicole preferendo quelle di azione. Come nella relativa serie TV, è sempre bello vedere come il linguaggio usato, anche la dove c'è maretta, è sempre forbito ed educato, nessuno strilla ne alza le mani su qualcuno, e si percepisce bene l'idea del clima di eleganza e "leggerezza" generale ma nonostante ciò non ci si annoia nemmeno per un attimo.  Insomma, si esce dal cinema col sorriso. 

E siamo arrivati a Maggio. Onestamente, come ogni anno, diffido un pò dell'estate, che qui di solito arriva presto con le sue temperature insopportabili, gli incendi e le infestazioni di zanzare che a me mi cercano come il pane. 
Sono però contenta all'idea di passare più tempo in luoghi ameni e meno in casa o al pc (che per giunta emana calore e diventa un'altra fonte di sudarella), risparmiando così anche in energia, che ormai costa più dell'oro. Ammetto che faccio uso del climatizzatore, poche ore il pomeriggio e solo se fa veramente molto molto caldo, ma considerando che in estate accendo pochissimo la luce anche di notte e che uso molto poco gli apparecchi elettrici di ogni tipo, dovrei così compensare qualche ora di aria fresca nella torrida calura. Sono invece entusiasta al pensiero di andare, quando e se sarà possibile, qui al mare o forse sui monti al fresco tra i praticelli profumati pieni di fiorellini di tutti i colori a rifarmi gli occhi con la bellezza.  

martedì 19 aprile 2022

Pane integrale farro e grano saraceno


 

Per il  pranzo di Pasqua, prima che arrivi l'estate e si metta a riposo il forno (perlomeno a casa mia), ho deciso di usare una farina che avevo comprato un mesetto fa, la "Pane - Farro e Grano Saraceno" della ditta Spadoni.
Non ho dovuto fare niente altro che versare nella planetaria 560 ml di acqua come indicato nella ricetta sul sito della Spadoni in merito a questo prodotto, poi ho aggiunto la farina (io l'ho usata tutta), il lievito delle due bustine contenute nel pacco della farina e 4 cucchiai di olio, dopodichè la planetaria ha fatto il resto. A impasto compiuto, sono servite 3 ore di lievitazione vicino ad una fonte di calore (il termosifone, come indicato nella ricetta), poi ho recuperato l'impasto, l'ho diviso in tre, ci ho ricavato i tre pani che ho sistemato nella teglia e che ho rimesso per altre 3 ore a lievitare al caldo. Infine, finalmente, l'ho infornato a 200° per 30 min. senza ventola. Per non farlo bruciare ho inserito un pirottino in ceramica da forno con dentro un pò di acqua, il cui vapore poteva mantenere l'umidità necessaria. A fine cottura e a forno spento ho lasciato dentro il pane per altri 10 min in modo da farlo asciugare bene, quindi l'ho sfornato e l'ho appoggiato su una griglia dove farlo un pò raffreddare.
Questa farina contiene non solo grano integrale, farro e grano saraceno (integrale), ma anche semini di lino e, già dosati, il sale e la quantità di zucchero necessaria a far attivare il lievito. 
E' venuto molto buono, con la giusta morbidezza dentro e croccantezza fuori, di sapore leggermente acidulo.... magari avrei messo un pizzico di sale in meno, ma a quanto pare solo io lo sento un filino troppo sapido, forse perchè sono toscana e da noi il pane tradizionale è senza sale e non deve sapere di niente. 
Per fortuna che ho deciso di farlo prima di Pasqua! Ormai hanno spento i termosifoni, e se lo avessi fatto ora non avrei saputo dove farlo lievitare. 
In questi giorni stiamo finendo quello avanzato, ancora buonissimo, non si è seccato e non è diventato gommoso, dopodichè per il pane in casa aspetteremo al prossimo autunno. 

Termino con una nota in merito alle mie infrequenti foto del cibo: ho visto in rete foto bellissime, con ambientazioni bianche e luminose piuttosto che caravaggesche dagli sfondi scurissimi e il piatto perfettamente illuminato con colori nitidi del cibo e del contenitore, attorniato da oggetti della tavola se non della natura o dell'orto messi ad arte, con una base d'appoggio rustica e tonalità di fondo che mettono in risalto i colori del piatto, il quale appare tutto perfettamente a fuoco rispetto alla sfocatura di fondo. Per dirla in breve, più che delle foto di cucina sono veramente bellissime nature morte pittoriche ed io ammiro tanto chi sa fotografare così bene e ne osservo le immagini con piacere. Io purtroppo non ho ne le conoscenze tecniche per fare foto simili ne l'arredamento, gli sfondi, lo spazio e gli oggetti necessari a creare una bellissima e rustica ambientazione. Sulla mia classica cucina con piani di laminato c'è poco da fare, e nemmeno mettendo delle tovaglie il risultato cambia poichè manca il resto della scenografia e c'è la mia incapacita di dare gli effetti giusti dello sfondo. Spero che l'impegno dei miei piccoli sforzi culinari sia un minimo riconoscibile anche con le mie banalissime foto scattate alla buona da una incompetente con un cellulare 😁 .

venerdì 1 aprile 2022

Aprile

da schema "April" di The Prairie Schooler

 

Ed ecco l'ennesimo ricamino finito in questi giorni. Lo schema fa parte del Book no.152 di The Prairie Schooler, intitolato "April" e composto da due schemi: uno più grande rettangolare che ho già ricamato anni fa (il 40esimo, partendo dall'alto, qui ) e uno quadrato più piccolo, che ho fatto ultimamente per completare il Book. 
Ho usato un aghino 26 e i fili DMC ma non quelli consigliati. Li trovavo troppo grigi, con i toni pastello eccessivamente spenti, e così, per dare una primaverile vivacità, ho deciso di utilizzare gli stessi colori con cui avevo ricamato lo schema grande. Sono più vibranti, proprio come la vitalità primaverile della natura, e l'effetto mi piace. 
In merito alla stoffa, ho usato un pezzo avanzato della Linda Schulertuch 27ct color Avorio. Si ricama molto bene, la trama è leggibilissima. Unico difetto, già detto quando la usai l'estate scorsa, è che forse risulta un pochino troppo elastica. 
L'ho eseguito piano piano, a tempo perso, e mi sono goduta ogni crocetta. 
Mi piacciono gli schemi di The Prairie Schooler perchè sono molto carini ma allo stesso tempo non sono dei rompicapo. Non hanno pois e punto scritto, e sono sempre legati alle stagioni, alla campagna, alle feste. Si ricamano senza stress. 
Oltre ai vasi con degli sgargianti fiorellini pastello e le pioggerelline primaverili, questo ricamo ha anche un coniglietto che richiama alla Pasqua che arriverà fra un pò di giorni. 

Piccola nota: ma sono solo io quella a cui il cellulare cambia un pò i colori? Nella realtà la stoffa è più chiara, il coniglio è di un marrone un pochino meno arancio e il verde chiaro è un filino più vivace. 

Sto un pò rallentando con i ricami perché per la mia schiena devo fare più movimento. Di buono c'è che ho ripreso lo yoga e ho scoperto l'attività fisica all'aperto, ci si impolvera un pò ma il viso prende i colori della salute e ci si sente più ossigenati.
Ne approfitto per augurare a tutti una Buona Pasqua

lunedì 21 marzo 2022

Il volto della Primavera



La natura non tradisce mai: torna sempre a ricordarci che la vita vince sempre, e lo fa in una "esplosione" (l'unica ammissibile) di bellezza, che si apre radiosa al mondo dai nodosi rami degli alberi. 


martedì 1 marzo 2022

E l'inverno se ne va

Da schema "January" di The Prairie Schooler


Con l'arrivo della "primavera metereologica" si mettono da parte i lavori invernali.
In questo caso, si tratta di uno degli schemi del book n.177 di The Prairie Schooler intitolato "January".
Questo book era composto di tre schemi: uno grande e rettangolare, che avevo fatto qualche anno fa (in mezzo al mare di ricami, il 50esimo dall'alto, qui ), uno più piccolo e quadrato e uno piccolino.

Quest'anno ho fatto questi ultimi due. Per quello quadrato ho usato del lino Cashel 28ct colore grigio (Confederate Grey), ago 26 e fili DMC consigliati nello schema. Ho cambiato solo il colore dei fiocchi di neve, celesti nell'originale, ma dato il colore della stoffa risaltavano bene in bianco ottico. La neve sul tetto della casa ce l'ho messa io, in questo modo mi sembrava più bello per un ricamo con i bimbi che giocano a slittino.
Per quello piccolino invece ho usato uno scampolino di lino 28 ct colore Dark Blue della Zweigart. Anche qui, dato il colore della stoffa ho dovuto cambiare qualche colore e ho un pochino interpretato i fiocchi di neve. Ho scoperto che io le stoffe scure, come questa, NON LE VEDO!! Ovvero, fatico tantissimo a seguire la trama perchè non la vedo bene nemmeno con gli occhiali e la lente. Ho dovuto usare gli occhiali di Mr. Scrooge, più potenti dei miei, e ovviamente la lente con la luce. 
Quindi direi che no, assolutamente no, le stoffe scure (bruno, blu, nero, grigio fumo, bordeaux cupo, verde bosco scuro ecc... ) non fanno per me. Lo scampolino in questione me lo aveva regalato anni fa Casa Cenina con un acquisto, ma i ritagli che ho fatto dopo averlo ricamato li ho buttati. Prediligo le stoffe color beige, crema chiaro, panna, avorio, caffelatte, grigioperla, marrone (non troppo scuro) e robe simili. Ad ogni modo, la gamma dei beige, del crema e dell'avorio sono le mie preferite anche su tutte le altre accessibili per la mia vista. Intanto ho rifatto gli occhiali, più potenti, proprio per fare le cose da vicinissimo dove conta vedere il particolare. 

Questo ricamo è il mio saluto all'inverno che piano piano se ne va, e che quest'anno è stato spesso avaro di neve, soprattutto nei periodi natalizi quando sarebbe stato il momento magico per delle belle nevicate. Siamo tornati in montagna un paio di volte, ma il mantello bianco che si era creato prima di Natale era ormai composto di chiazze ghiacciate e annerite, sporche di terra e sparse qua e la. Ha rinevicato un pò da quanto so, ma non abbiamo avuto modo di tornarci. 
Marzo è pazzerello, quando ero bambina capitava spesso la grande nevicata di primavera nella mia cittadina toscana, quindi chissà che non faccia di nuovo qualche fiocco nelle montagne qua vicino, ma insomma.... ormai siamo a primavera, è tempo di primule!! 

Per la primavera  avrei da completare un altro vecchio book di Prairie Schooler ... non sono ancora decisa, forse farò quello. Per ordine del medico devo rimettermi a fare dell'attività fisica un pò più intensa e quindi ho molto meno tempo da dedicare ai lavoretti creativi, ma non ci rinuncio e le due cose non entrano necessariamente in antagonismo tra loro 😉💖

Ammetto che a parlar di argomenti così leggeri in questi tempi tornati bui mi sento un pò stupida. Vorrei che noi tutte le donne del mondo ci tenessimo per mano contro ogni scempio del mondo e dei popoli, contro gli armamenti, contro la mentalità medioevale patriarcale crudele e maschilista basata su dominio e sopraffazione. È un pensiero utopistico ma ci vorrebbe una grande marcia di tutte noi donne del mondo, e dico proprio tutte, per far capire a certi uomini, tantissimi purtroppo, non tutti per fortuna, che il male del mondo sono loro quando attivano certe modalità di aggressione che sono sempre ingiustificabili, crudeli ed egoiste. Basta con ogni violenza, e con la speranza che il nostto capitano della nave la guidi verso porti sicuri: STOP WAR!! 

Pur non girandomi dall'altra parte, ho deciso che nel futuro cercherò di evitare qui un tale argomento così doloroso, che fatico a commentare e quindi preferisco tacere, e non voglio angosciare le persone magari proprio nel momento in cui non ci stavano pensando. Non sono un'attivista e come tutti i sognatori credo nel potere delle cose belle, mi piace parlare di questo, ed è per questo che ho creato il blog. Vorrei continuare a farlo. 
Fra pochi giorni sarà l'8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna. C'è ancora molto da fare in una società fondata su principi che inducono competizione e aggressività; spesso le vittime sono donne e bambini e purtroppo, sempre più frequentemente, le donne stesse mettono in atto queste modalità anche solo nelle piccole questioni quotidiane. Torniamo donne, non facciamoli vincere. 🌈 

Aggiornamento 8 Marzo
Mimose, con un pò di colori vibranti intorno

martedì 15 febbraio 2022

Passeggiata in solitudine

"Parco della Caffarella" - Parco Archeologico Appia Antica (RM)


Lunedì mattina, uscendo dalla fisioterapia, mi sono trovata a fiancheggiare un parco lì vicino. Non è un parco cittadino, ovvero quello con le aiuole fiorite, i giardinetti, le stradine con il ghiaino ben curate, tutt'altro! E' proprio un vastissimo pezzo di campagna, con tanto di pecorelle, con la vegetazione piena di rovi e viottoli di terra, a volte fangosi, rimasto incastonato tra le case che gli sono cresciute intorno. In certi punti somiglia un pò alla campagna inglese, ed è anche piuttosto acquitrinoso perchè vi scorrono le acque che furono della Dea Egeria. Durante l'inverno queste acque non si limitano ai piccoli torrenti che lambiscono i terreni, ma affiorano in superficie da sotto terra. Nel tempo si è popolato di pappagallini verdi e di coniglietti, forse tutti discendenti di animali fuggiti di casa o abbandonati. E' un luogo pieno di uccelli di varie specie, ma si vedono soprattutto le cornacchie sui rami e gli storni che la sera volano bassi in stormo creando figure di onde e nel silenzio producono un suono simile al fruscio di una stoffa nel vento causato dallo sbattere di tutte quelle ali insieme.
Quel giorno l'aria era freddina ma leggera, la luce che andava e veniva da dietro le nubi era bellissima ed io non ho resistito: prima di andare a casa sono entrata e mi sono fatta un giro. Era molto tranquillo, c'erano persone che leggevano un libro al sole sulle panchine, oppure che si allenavano, mamme con i bambini, qualcuno con il cane e qualche signora più anziana in tuta che procedeva a passo spedito per fare un pò di movimento all'aria aperta. 
Ad un certo punto, superato un ponticello, sono capitata in prossimità di quello che di solito era un prato, e invece questa volta vi ho trovato un laghetto circondato di cespugli e alberi, con il cielo che si specchiava nell'acqua. C'ero solo io finchè un runner non mi è passato accanto con il suo scalpiccio. 
L'immagine mi ha rapita, incantata. Sarà stato l'effetto di quel piccolo specchio d'acqua, oppure il silenzio, o la luce speciale, se non lo sporadico suono del vento, o i suoni diversi di vari uccelli, o anche tutto questo insieme, ma mi sono fermata a osservare quel piccolo istante magico. Si trattava di un momento perfetto, o che recava in se qualcosa di perfetto, e forse quel qualcosa era la pace e la calma. Sono rimasta lì un pò a, letteralmente, nutrirmene. Quando sono tornata a casa mi sentivo come se in quei minuti avessi fatto il pieno di energia. La Natura è una cura, una madre e una maestra. 

domenica 9 gennaio 2022

Winter

Da schema "Winter" di Country Cottage Needleworks


Siamo nel bel mezzo dell'inverno. Dopo le feste si spengono le luci, torna il silenzio ed io riprendo la tastiera del PC. Non uso il cellulare per il blog, lo schermo è troppo piccolo e mi affatica la vista. 

Restando in tema inverno, questo ricamino l'ho finito in mezzo alle feste e riguarda lo schema "Winter" della serie Seasonal Celebration di Country Cottage Needleworks. 
Avevo già fatto tutte le altre tre stagioni, e così chiudo questa serie di ricamini. 

La stoffa che ho usato è una Aida 64 (16ct) colore "platinum" 100% cotone della Zweigart. Un pò rigida, duretta da ricamare, ma rende bene il risultato finale poichè resta bella compatta, e questo mi piace. Ho usato i fili consigliati, tutti DMC, ma ci ho aggiunto un paio di colori poichè lo schema era tutto sul  marrone, celeste e verde/verde acqua, ma a me questi colori insieme non piacciono se non c'è un rosso che li fa vibrare, e così ho aggiunto un tono bordeaux (la foto non rende bene i colori veri, sembra tutto marrone) e qualche tocco di giallo dorato. L'ho ricamato a due fili, ad eccezione del bianco: nonostante utilizzassi il bianco ottico, il ricamo non riusciva a risaltare su quella stoffa, anche se più scura, per cui ho dovuto renderlo un pò più visibile facendolo a tre fili. Ho usato l'ago misura 26, piuttosto piccolo, e ne ho rotti 3. 

Dicembre e le feste sono passati bene, non molto diversamente dall'anno scorso se non che abbiamo potuto godere della natura vicina e lontana, del cinema, della città vestita a festa, e andare a fare la vigilia da mio padre. Temo di aver mangiato qualche dolcetto di troppo 😋, ma ora c'è tutto il tempo per smaltire lo zucchero. 
Auspico che il Natale appena trascorso abbia regalato a tutti noi quella sua lucina capace di risplendere nel periodo più buio dell'anno, affinché in futuro illumini le nostre giornate nel caso in cui (speriamo di no) di luci ce ne siano poche, e che guidi bene il nostro cammino. Spero che sapremo adattarci ai cambiamenti, accoglierli (non è facile!!), mantenendoci radicati nella nostra integrità. 
Le feste sono finite, gli addobbi sono tornati nelle scatole lasciando un pò di vuoto in casa, ma ci si abitua presto.