Per il pranzo di Pasqua, prima che arrivi l'estate e si metta a riposo il forno (perlomeno a casa mia), ho deciso di usare una farina che avevo comprato un mesetto fa, la "Pane - Farro e Grano Saraceno" della ditta Spadoni.
Non ho dovuto fare niente altro che versare nella planetaria 560 ml di acqua come indicato nella ricetta sul sito della Spadoni in merito a questo prodotto, poi ho aggiunto la farina (io l'ho usata tutta), il lievito delle due bustine contenute nel pacco della farina e 4 cucchiai di olio, dopodichè la planetaria ha fatto il resto. A impasto compiuto, sono servite 3 ore di lievitazione vicino ad una fonte di calore (il termosifone, come indicato nella ricetta), poi ho recuperato l'impasto, l'ho diviso in tre, ci ho ricavato i tre pani che ho sistemato nella teglia e che ho rimesso per altre 3 ore a lievitare al caldo. Infine, finalmente, l'ho infornato a 200° per 30 min. senza ventola. Per non farlo bruciare ho inserito un pirottino in ceramica da forno con dentro un pò di acqua, il cui vapore poteva mantenere l'umidità necessaria. A fine cottura e a forno spento ho lasciato dentro il pane per altri 10 min in modo da farlo asciugare bene, quindi l'ho sfornato e l'ho appoggiato su una griglia dove farlo un pò raffreddare.
Questa farina contiene non solo grano integrale, farro e grano saraceno (integrale), ma anche semini di lino e, già dosati, il sale e la quantità di zucchero necessaria a far attivare il lievito.
E' venuto molto buono, con la giusta morbidezza dentro e croccantezza fuori, di sapore leggermente acidulo.... magari avrei messo un pizzico di sale in meno, ma a quanto pare solo io lo sento un filino troppo sapido, forse perchè sono toscana e da noi il pane tradizionale è senza sale e non deve sapere di niente.
Per fortuna che ho deciso di farlo prima di Pasqua! Ormai hanno spento i termosifoni, e se lo avessi fatto ora non avrei saputo dove farlo lievitare.
In questi giorni stiamo finendo quello avanzato, ancora buonissimo, non si è seccato e non è diventato gommoso, dopodichè per il pane in casa aspetteremo al prossimo autunno.
Termino con una nota in merito alle mie infrequenti foto del cibo: ho visto in rete foto bellissime, con ambientazioni bianche e luminose piuttosto che caravaggesche dagli sfondi scurissimi e il piatto perfettamente illuminato con colori nitidi del cibo e del contenitore, attorniato da oggetti della tavola se non della natura o dell'orto messi ad arte, con una base d'appoggio rustica e tonalità di fondo che mettono in risalto i colori del piatto, il quale appare tutto perfettamente a fuoco rispetto alla sfocatura di fondo. Per dirla in breve, più che delle foto di cucina sono veramente bellissime nature morte pittoriche ed io ammiro tanto chi sa fotografare così bene e ne osservo le immagini con piacere. Io purtroppo non ho ne le conoscenze tecniche per fare foto simili ne l'arredamento, gli sfondi, lo spazio e gli oggetti necessari a creare una bellissima e rustica ambientazione. Sulla mia classica cucina con piani di laminato c'è poco da fare, e nemmeno mettendo delle tovaglie il risultato cambia poichè manca il resto della scenografia e c'è la mia incapacita di dare gli effetti giusti dello sfondo. Spero che l'impegno dei miei piccoli sforzi culinari sia un minimo riconoscibile anche con le mie banalissime foto scattate alla buona da una incompetente con un cellulare 😁 .